Accoltellato a scuola da un coetaneo: è accaduto a “Miano”, popoloso quartiere nella zona nord di Napoli. Nove fendenti a seguito di una lite per futili motivi che dai social network si è spostata nei corridoi dell’istituto alberghiero Duca di Buonvicino. Entrambi i protagonisti della vicenda hanno 16 anni: la vittima è in condizioni cliniche stabili presso l’ospedale “Cardarelli” mentre l’aggressore è stato arrestato dalla polizia.
Accoltellato a scuola a Miano: 9 fendenti in corridoio, arrestato l’aggressore
La squadra mobile e dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno individuato ed arrestato il ragazzo che, sentito dal pubblico ministero, ha confessato. Il predetto provvedimento restrittivo verrà sottoposto al vaglio del Giudice per le indagini preliminari ai fini della convalida.
Dietro l’accoltellamento quello che sembrerebbe un normale litigio tra coetanei. In particolare la vittima era intervenuto a difesa della sorella 13enne, “colpevole” di aver infastidito sui social un altro giovane già fidanzato. Una storia come tante che però è finita nel sangue.
Sul posto i soccorsi e le forze dell’ordine
Il fatto è accaduto ieri mattina alle ore 11 e 30 circa nella scuola di via Caprera. Dopo il ferimento il giovane è stato ritrovato a terra nel corridoio in una pozza di sangue da professori, studenti e personale scolastico. Sono stati chiamati immediatamente i soccorsi e le forze dell’ordine. A Miano sono giunti personale del 118 e uomini della squadra mobile di Napoli.
“Vorrei solo giustizia per il gesto”
“Sono scioccata per l’accaduto – ha raccontato la madre della vittima al quotidiano Il Mattino – ma non voglio vendetta e reputo i genitori dell’aggressore persone perbene che non hanno alcuna colpa. Vorrei solo giustizia per il gesto, affinché chi l’ha compiuto paghi le sue responsabilità e vorrei non accadesse a nessun altro ragazzo”.
“Due bravissimi giovani. – ha detto la dirigente dell’istituto alberghiero, Carmela Musello – Tutta la comunità scolastica è sconvolta, siamo atterriti per l’accaduto perché i due non hanno mai avuto problemi di rabbia e nemmeno di indisciplina»