Lunedì 31 ottobre, alle ore 17.30, nella splendida cornice dell’Hotel Palazzo Murat a Positano si terrà la presentazione del volume di Stefan Andres (1906 -1970), Amata Positano. Racconti dal Sud, a cura di Dieter Richter. Dopo gli indirizzi di saluto del Sindaco di Positano Giuseppe Guida e del consigliere al Turismo ed alla Cultura Giuseppe Vespoli, i racconti di Andres saranno commentati da Alida Fliri Piccioni dell’Università di Pavia, in conversazione con Dieter Richter, dell’Università di Brema e Olimpia Gargano, traduttrice dell’opera. In particolare, nel dibattito coordinato da Giovanni Camelia, Direttore del Comitato Scientifico del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, si parlerà di Stefan Andres e la sua visione letteraria di Positano.

Nel corso della presentazione saranno letti passi scelti dall’opera con l’accompagnamento musicale della pianista Marianna Meroni.

Amata Positano è un florilegio di Racconti dal Sud in un duplice senso: essi sono ambientati nel Sud, innanzitutto in Italia meridionale, e sono, almeno parzialmente, scritti nel Sud, durante l’emigrazione di Stefan Andres, in fuga dal terrore nazista a Positano in Costiera Amalfitana. E forse il lettore scoprirà in questi racconti un terzo significato di tale concetto: sono improntati all’esperienza, all’immaginario e alle speranze che hanno diretto lo sguardo dell’autore verso il Sud, il suo Sud personale. In questo contesto i racconti di Stefan Andres, appartenenti a vari generi narrativi, si inseriscono in una lunghissima tradizione dell’incontro tra Nord e Sud, tra la Germania e l’Italia, due paesi fratelli da secoli (dalla Postfazione di Dieter Richter).

Stefan Andres (Trittenheim, 1906 – Roma, 1970) visse a Positano dal 1938 al 1949 come emigrante dalla Germania nazista, per poi tornare nel 1961 a Roma, dove rimase fino alla morte. I suoi Racconti dal Sud (ambientati, oltre che nel golfo di Salerno, anche a Napoli, Pompei, Roma, Ferrara, in Sicilia, Umbria e Toscana) trasformano i paesaggi italiani in teatri d’azione dove si fanno visibili i grandi problemi dell’esistenza.

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