Il Napoli ormai non si ferma più: stasera vittima degli azzurri sono stati i Rangers, calpestati da un Napoli stanco, che ha però presentato un massiccio turnover comunque molto fruttuoso, come visto dallo spettacolo offerto stasera.

Altra vittoria convincente da parte dei ragazzi di Spalletti: un 3-0 parallelo a quello del Liverpool ad Amsterdam, che ottiene la matematica qualificazione agli ottavi di finale.

Proprio con i Reds il Napoli martedì prossimo si giocherà il primo posto nel girone A, primo posto messo in tasca: il Liverpool dovrebbe battere il Napoli con quattro gol di scarto per passare in vetta, ipotesi più che remota vista la forma degli azzurri.

Stasera un grande Napoli, che ha dimostrato di poter giocare con tutti e in qualsiasi modo: grande varietà di gioco quella che gli azzurri stanno offrendo una partita dopo l’altra. Oggi sul red carpet, o meglio dire blue carpet, gli azzurri lasciano sfilare verticalizzazioni a più non posso, un gioco con un ritmo forsennato a dir poco spettacolare.

I ragazzi di Van Bronckhorst ci mettono poco a capire che si trovano nella bocca dell’inferno, in cui ormai più nessuno riesce ad uscire salvo: i partenopei partono a razzo, con un gioco verticale che manda nel pallone i Rangers, tant’è che non si ritroveranno più. C’è da chiedersi se siano scesi in campo oppure no.

E infatti passano soli dieci minuti e Simeone porta in vantaggio il Napoli: azione da manuale del calcio, con tocchi di prima e poi Di Lorenzo che va a servire il movimento da rapace d’area del Cholito. Inutile dire che l’argentino da certe posizioni non si lascia sfuggire alcuna chance: ed è 1-0.

Altri cinque minuti ed ecco che Simeone fa doppietta e allo stesso tempo fa pentire gli scozzesi di essersi presentati a Fuorigrotta. Stavolta il gol è di testa, un tuffo imperioso su un gran cross di Raspadori.

Fino alla mezz’ora si continua a giocare con dei ritmi europei, proprio come chiede Spalletti ai suoi. I Rangers non accennano neanche un tiro, si fermano in difesa cercando di rendere il passivo meno pesante. Ovviamente il Napoli approfitta di questa situazione di stallo per tirare il fiato fino alla ripresa, periodo di “riposo” intervallato da alcune incursioni pericolose di Politano, che stasera non si è fermato un attimo.

Nel secondo tempo si riparte a tutta birra, con Simeone che va a caccia della tripletta. Affamato di gol anche Politano, che spesso e volentieri cerca la sua classica giocata a rientrare per poi calciare di sinistro.

Non si gioca in modo scatenato, ci mancherebbe altro, Spalletti studia fino al minuto 70 prima di fare qualche cambio per rinvigorire un gioco che lascia trasparire la stanchezza del Napoli e mettere in ghiaccio il risultato.

I risultati si vedono: i partenopei tornano a giocare più verticali e in maniera più fluida. E a dieci minuti dalla fine trova la gioia personale anche Leo Ostigard, che si smarca in area di rigore e trasforma in gol il corner battuto da Raspadori, che ha caratterizzato la sua serata con due assist, oltre alle tante giocate ubriacanti. Il “rimpizzo” della difesa azzurra si toglie la soddisfazione di segnare il gol numero 100 della storia del Napoli tra Coppa Campioni e Champions.

E’ finita: ormai si gioca con il cronometro, si palleggia in attesa del triplice fischio, che arriva dopo tre minuti di recupero forse inutili. Napoli c’è e non lo ferma più nessuno. E il primo posto, che poteva sembrare impossibile, dato che c’era da aspettarsi un’aspra lotta contro l’Ajax per la seconda piazza, adesso necessita di un’ultima piccola scintilla prima di diventare un qualcosa di concreto e molto, molto importante.

Giuseppe Garofalo

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