Per i magistrati, imponevano assunzioni di buttafuori nei locali in della penisola sorrentina, mediante l’apertura di una società prestanome: condannati Nino Spagnuolo (alias ‘o capastorta, ritenuto affiliato al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia) ad 8 anni e 4 mesi e Massimo Terminiello (residente a Meta di Sorrento) ad 11 anni.
E’ la sentenza di primo grado, emessa dai magistrati del tribunale di Torre Annunziata. L’inchiesta è partita nel 2020, quando emerse che il by – night di Sorrento era nelle mai del clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia.
Castellammare, imponevano assunzioni nei locali: condannati Nino Spagnuolo e Massimo Terminiello
Gli scanzanesi infatti, attraverso proprio Spagnuolo e Terminiello, imponevano assunzioni di buttafuori e personale addetto alla sicurezza. Bar, locali in genere, discoteche. I due pregiudicati sono accusati di aver effettuato una serie di estorsioni in danno di operatori economici. Operatori della penisola sorrentina, attivi nel settore della movida a cui imponevano l’assunzione di personale addetto alla sicurezza e i buttafuori.
In particolare, ai titolari di alcune discoteche ed alcuni bar, era imposto, attraverso minacce, l’assunzione di personale. Parliamo di addetti al servizio di sicurezza a cui veniva fornito anche il “paravento” di un contratto stipulato con un’agenzia di sicurezza attiva ed operante nel napoletano.
Personaggi gravati da precedenti penali
Le indagini hanno permesso di accertare, tuttavia, che la maggior parte del personale inviato nei locali dal clan, non era munito delle necessarie autorizzazioni ed anzi il più delle volte si trattava di personaggi che non avrebbero mai potuto ottenere tali autorizzazioni in quanto gravati da precedenti penali e/o di polizia.
Al vertice di tale gruppo era posto lo Spagnuolo che, sebbene ristretto agli arresti domiciliari, dettava disposizioni, indicando il personale da mandare ai locali, stabilendone i compensi e le mansioni ed affidando l’esecuzione ed il controllo di quanto stabilito al suo fidato collaboratore Massimo Terminiello.