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Oltre 65 anni di carcere per i “datterai” di Castellammare di Stabia, accusati di ricettazione ed associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di reati concernenti la pesca illegale dei datteri di mare. E’ la sentenza di primo grado nei confronti di 12 stabiesi e residenti nei Comuni limitrofi. Emessa ieri mattina dal gup di Torre Annunziata, Fernanda Iannone.

Sono stati condannati a 6 anni di reclusione Ciro Amodio (50 anni), Francesco Mosca (52), Luigi Auletta (53), Salvatore Libero (62), Catello Massa (53), Antonio Del Gaudio (64), Vincenzo Viola (42), Raffaele Auletta (34 anni, di Sant’Antonio Abate), Carolina Balzano (44 anni, di Pompei) e Diego Visone (42 anni, residente a Quarto). Pena più lieve invece per Luca Visco (41 anni) e Mario Acquaviva (74), condannati a tre anni. L’organizzazione fu smantellata dalla capitaneria di porto e dai carabinieri diversi mesi fa.

Castellammare, 65 anni di carcere per i “datterai” che devastavano le coste

Aveva la base a Castellammare, ma operava anche nelle acque della penisola sorrentina, devastando la costa fino a Punta Campanella. Gli stessi responsabili del business, pescavano vongole nelle acque inquinate del fiume Sarno e le consegnavano poi alle pescherie compiacenti. Le vongole dannose finivano poi sui tavoli delle numerose famiglie che acquistavano inconsapevolmente il prodotto.

Tutti sono accusati dei reati di disastro ambientale, ricettazione ed associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di reati concernenti la pesca illegale dei datteri di mare. Un’inchiesta durata tre anni in cui risultano indagati in 113. Scattato anche il sequestro di 675 kg di vongole tossiche, di box, garage e telefoni cellulari. Il tutto per un affare da circa 100mila euro al mese.

Una vera e propria organizzazione criminale

Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di una vera e propria stabile organizzazione criminale, della quale facevano parte i soggetti destinatari delle condanne di ieri, operante nei comuni di Castellammare di Stabia, Vico Equense, Piano di Sorrento, Meta di Sorrento, Sorrento, Massa Lubrense.

Una holding dedita in maniera professionale e sistematica, con ripartizione di compiti e di ruoli e predisposizione di mezzi e di persone, alla raccolta e alla messa in commercio illegali sia dei datteri di mare, sia delle vongole veraci di Rovigliano, contaminate batteriologicamente e chimicamente e quindi pericolose per la salute dei consumatori.

Il disastro ambientale documentato

Le indagini espletate hanno consentito di accertare e documentare il disastro ambientale, cagionato, dal luglio 2016 al novembre 2020, dall’azione dei datterai. Ciò avveniva mediante la sistematica distruzione di rocce e scogli da cui estrarre i datteri di mare, frantumando meccanicamente, con martelli a doppia punta, le formazioni calcaree in cui sono alloggiati i datteri di mare nei seguenti tratti costieri della Penisola Sorrentina, per un tratto costiero complessivo di 6.630 metri lineari.

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