Nona di campionato, allo stadio San Gennaro dei poveri di Napoli sono in scena il Napoli United di Diego Maradona jr. ed il Savoia di Tony Barbera. Le squadre hanno obiettivi differenti, il Napoli Utd, reduce da ben sei vittorie di fila, gioca per la vetta ed il Savoia, vincitore delle ultime due, cerca di uscire dalle secche della bassa classifica.
La giornata è assolutamente estiva, lo stadio è un piccolo gioiello nel cuore del rione Sanità, manca purtroppo il pubblico perché la gara si gioca a porte chiuse a causa degli ultimi lavori di completamento delle tribune dell’impianto partenopeo.
La squadra di casa, sorretta in difesa dall’esperto Akrapovic, schiera un 4-4-1-1 dove il centrocampo è di ottima qualità con Barone e Cittadini a tessere trame; in avanti il fromboliere Ciranna sostiene le iniziative di Arciello.
Sulla sponda opposta Barbera deve rinunciare a tre titolari come Guarro, Russo e La Montagna e dispone i suoi con l’ormai collaudato 4-4-2 atipico nel quale Giuseppe Onda svolge la funzione di quarto centrocampista di destra, ma in fase di possesso affianca la coppia d’attacco formata da Ciccio Scarpa ed Orlando Aquino. Al centro della difesa Conti e Boussada, nel ruolo di terzino sinistro debutta Arturo Onda.
A fare la partita, come è ovvio, è la squadra di casa che si piazza nella metà campo avversaria e passa in vantaggio al minuto 7. Punizione poco fuori dall’area nel settore di centro-sinistra, decretata dall’arbitro per fallo di Boussada su Cittadini. E’ la mattonella di Sergio Barone che pennella una traiettoria meravigliosa che scavalca la barriera e si adagia nel sette alla destra di Landi incolpevole spettatore della prodezza.
Il Savoia sembra accusare il colpo e rischia di capitolare per la seconda volta in pochi minuti. Napoli United in attacco, appoggio radente dalla fascia sinistra verso il dischetto, la palla arriva a Cittadini in beata solitudine ma l’interno partenopeo apre troppo il piattone e sbaglia il classico rigore in movimento. Lo scampato pericolo sembra scuotere il Savoia che cerca la rete del pari. Ciccio Scarpa raccoglie una seconda palla dal limite, si beve due avversari e conclude con un interno a botta sicura destinato sul fondo del sacco. Provvidenziale la scivolata di Greco che sventa la minaccia. Le squadre vanno al riposo dopo un primo tempo di buona fattura tecnica giocato su ritmi blandi per il gran caldo.
La ripresa parte con il Savoia meno arroccato che si proietta alla ricerca del punto del pari. I bianchi hanno modificato, se non l’impostazione tattica ancora legata al 4-4-2, certamente l’interpretazione della gara. Alla fine del primo tempo, infatti, hanno dovuto sostituire l’ottimo Barbato, vittima di un guaio muscolare, ed al suo posto è subentrato l’ariete Liccardi che forma la coppia “pesante” con Aquino. Le fasce della mediana sono presidiate da Scarpa a sinistra e Giuseppe Onda a destra: di fatto un 4-2-4.
Ancora importante in questa gara il minuto 7, della ripresa questa volta. Calcio piazzato dalla trequarti in favore degli oplontini. Il lungo traversone raggiunge l’area dove viene rimesso al centro da una sponda di Scarpa, rapace sottomisura è Omar Boussada che viola la porta di Giordano per la prima segnatura torrese. La difesa di Maradona jr risulta essere troppo passiva nella circostanza.
La rete subìta scuote i leoni gialloblù che si spingono decisamente in avanti. Nessuna occasione di rilievo ma la sensazione è quella dell’imminenza della rete. I bianchi faticano a tenere alto il baricentro e i molti uomini di attacco non sostengono adeguatamente la fase difensiva.
Il punto del vantaggio giunge in maniera quasi rocambolesca quando su un lungo rilancio dalle retrovie destinato in fallo laterale, il portiere Landi tenta una sortita pericolosa quanto sprovveduta. Sul seguito dell’azione l’ottimo Cittadini ben servito in area supera il portiere e deposita in rete con un bel tiro a mezza altezza sul primo palo; corre il 17’ della ripresa.
Il Savoia non ha alternative se non mollare gli ormeggi e cercare di risalire la china per la seconda volta. L’impresa insperata giunge dopo soli quattro giri di lancette. Al minuto 21 un lungo traversone in area viene agganciato da Scarpa con la consueta maestria, il capitano torrese viene affrontato in malo modo da Langella e cade: per l’arbitro è solo corner. Sulla battuta arcuata di Strazzullo spunta prepotente Liccardi che incorna con potenza e precisione. Palla in rete senza che Giordano possa accennare l’intervento.
I padroni di casa si spingono in avanti alla ricerca del terzo vantaggio ma, auspice il gran caldo, hanno perso la precisione e, pur tenendo alta la pressione, non producono grandi occasioni se non una estirada di Cittadini, sempre lui, che si lancia sull’ennesimo traversone e scheggia l’incrocio di Landi. Nel forcing finale la palla danza pericolosamente al limite dell’area biancoscudata ma arriva sempre il piedone amico a spazzare la minaccia. Anzi è proprio il Savoia a rischiare di vincerla nell’ultimo dei cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro, con Liccardi che dai venti metri lascia partire una rasoiata ben deviata dall’attento Giordano.
Il triplice fischio mette fine alla contesa e consegna alla cronaca due squadre in salute. Il Napoli Utd, pur avendo compiuto un mezzo passo falso, inanella il settimo risultato utile consecutivo ed aggancia in vetta l’Ischia caduto clamorosamente sul campo dell’Atletico Calcio di Cardito.
Il Savoia porta a casa un punto prezioso che fa classifica ma soprattutto morale. Gli uomini di Barbera stanno formando un gruppo indomito che non cede un millimetro, indipendentemente dalla caratura dell’avversario. Con lo schema tattico adottato, che copre maggiormente gli esterni bassi, la squadra gioca meglio e si propone con più imprevedibilità in avanti dove, dopo Aquino, anche Liccardi si è sbloccato trovando la via della rete. I bianchi oggi, pur privi di elementi importanti ed al cospetto di una signora squadra, hanno fatto quadrato isolandosi dalle fumose vicende societarie ed hanno mostrato orgoglio e condizione fisica, ma anche e soprattutto gioco e sapienza tattica, un po’ quello che era mancato nella parte iniziale del torneo.
Salvatore Curcio