Dieci anni di violente, botte, insulti e minacce, tre donne prigioniere di un marito e padre padrone: un pescivendolo di 41 anni, già noto alle forze dell’ordine, che alla fine è stato arrestato dai Carabinieri.

La moglie e le due figlie di 18 e 13 anni non avevano mai denunciato i pestaggi che spesso subivano nella loro casa di Gragnano. Ad interrompere un incubo che accompagnava le giornate delle tre donne qualcuno che dall’esterno ha sentito le voci, le urla delle ultime violenze, pugni e calci, e a chiamato i Carabinieri.

Ad aprire la porta una donna con il viso tumefatto, labbra sanguinanti, occhi gonfi. Anche le figlie con segni di percosse. Per la prima volta le tre donne hanno potuto essere medicate in ospedale perchè per dieci anni hanno dovuto curarsi le ferite da sole, costrette al silenzio dal terrore di altri pestaggi.

Gragnano, città capitale della pasta, in tanti ora si chiedono stupiti come sia potuto accadere senza che nessuno si accorgesse di nulla. E cioè come sia stato possibile per un così lungo periodo, dieci anni, che un uomo si sia potuto accanire – secondo le contestazioni formulate nei suoi confronti dai Carabinieri – sulla moglie e le due giovanissime figlie picchiandole e ferendole senza che sia scattato alcun tipo di allarme.

Tanti gli interrogativi in attesa di risposta. Se qualcuno ha saputo quello che succedeva, ha preferito girarsi dall’altra parte? O le donne vittime di questi atti hanno saputo dissimulare talmente bene quanto accadeva lasciando rigorosamente nel segreto della loro abitazione una quotidianeità così triste e drammatica?

Lo scenario non conduce peraltro ad una zona isolata, di periferia. Tutto è accaduto invece in un’area residenziale, in una palazzina a poche centinaia di metri dal centro cittadino.

L’intervento dei Carabinieri della sezione radiomobile di Castellammare di Stabia che ha posto fine a violenze ed angherie è stato possibile questa volta grazie alla telefonata di qualcuno al 112. Il trambusto, le urla, i pianti: tutto è stato avvertito all’esterno, probabilmente per le finestre aperte a causa del caldo di fine ottobre. Di qui l’sos lanciato dai vicini.

Quando i militari sono entrati nell’abitazione si sono trovati davanti una donna che chiaramente aveva subito violenza fisica che con un filo di voce li ha invitati ad entrare.

Dal racconto della donna, che non aveva mai denunciato in precedenza, e dall’ascolto delle figlie, sono emersi ben dieci anni di violenze. Non solo fisiche. Ma anche minacce e risate beffarde. Il motivo scatenante sarebbe – è l’ipotesi avanzata nell’immediato da parte degli inquirenti – un’indole violenta dell’uomo che si accaniva sui familiari.

In casa i militari hanno trovato il marito e padre delle donne vittime. Per le donne, dopo le cure ospedaliere in loro aiuto evidentemente sarà attivato un supporto psicologico.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteCinque segnali di un’unità di controllo del motore difettosa
SuccessivoNapoli, evade dai domiciliari, rapina uomo e spara sulla folla che prova a bloccarlo: tre feriti
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.