E certamente qualcosa di sconcertante quanto sta accadendo in questi giorni al cimitero che fu di Boscotrecase e che ora è amministrato dal Comune di Trecase. Un’intera ala del cimitero è negata ai tanti che si stanno recando a far visita ai propri defunti in questi giorni in cui “Ognuno ll’adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero”, come diceva il grande Totò nella sua “‘A Livella“.
Il pensiero corre subito a quanto successo appena qualche settimana fa, per la seconda volta, al cimitero monumentale di Poggioreale a Napoli, e a ben guardare lo stato della muratura e della parte coperta, quello che era stato solo un flash si concretizza immediatamente: ampie parti di intonaco crollato, infiltrazioni e muffa che aggredisce l’intonaco che rimane, non si sa bene come, ancora attaccato.
“Eeeh, da mo’ che sta così”, ci dice una vecchietta che guarda un’altra persona, la quale nonostante il divieto si è avvicinata al loculo del proprio caro per porre dei fiori e per pulire la foto. “Dice che il comune non c’ha i soldi per i lavori”, aggiunge la vecchietta.
“Sono due anni che sta così”, ci dice una ragazza in compagnia di una signora più anziana. “Hanno messo l’avviso, hanno declinato le responsabilità e in pratica ci hanno detto che è così. Se entriamo nell’area, e sono in tanti, tutti, che vi entrano, lo facciamo a nostro rischio e pericolo. E così dal palazzo si sono scordati del problema”.
Una situazione assurda e pericolosa. Il “delitto” delimitato dal comune con la classica striscia di sicurezza bianca e rossa, sembra venga ormai reiterato da più di qualche mese, sarebbe il caso di risolvere il “caso”, basterebbe un buon investigatore, magari anche un buon sindaco e un assessore sufficiente.
Gennaro Cirillo