Anche oggi disagi sulle linee vesuviane gestite dall’Eav: in particolare si registrano ritardi al momento segnalati nell’ordine di 10 minuti sulla linea Napoli-Sorrento, già interessata ieri da disagi ben maggiori dopo lo “scoperchiamento” di un treno della Circumvesuviana è andata divelta lungo la tratta Napoli-Sorrento.

Nella mattinata di mercoledì 2 novembre un convoglio Eav partito da Sorrento alle 7.12 e diretto a Napoli ha perso dei pezzi nella parte del tetto.

L’Eav sta provando a mettere in esercizio i treni ‘cabriolet’. Al di là della facile battuta, registriamo un evento gravissimo, che non ha avuto conseguenze drammatiche per puro caso. La copertura di un treno si è staccata dal tetto ed avrebbe potuto colpire i viaggiatori in attesa nelle stazioni con conseguenze che non osiamo immaginare“, ha scritto il sindacato Orsa in un post pubblicato su Facebook.

Tranciato il tubo di pressione del pantografo, treno fermo a Castellammare

Ad allertare i controllori e gli utenti, l’insolito rumore che proveniva da una parte del convoglio. A quel punto il macchinista e il capotreno hanno verificato sul monitor, dove era  segnalato un guasto uno dei pantografi che, sfiorando i cavi elettrici, ricaricano le batterie. Arrivati alla stazione di Castellammare di Stabia è stato verificato che a saltare era stata parte della copertura che impermeabilizza il tetto del vagone, ma non del treno, visto che la struttura interessata va a coprire quella principale dei singoli vagoni.

A tenere unita la parte danneggiata al resto del treno, una piccola parte metallica. La sfoglia in vetroresina effettivamente avrebbe tranciato il tubo in gomma dell’aria compressa. In questo modo, il pantografo non riusciva a restare in pressione, abbassandosi e provocando problemi all’alimentazione elettrica del treno: una situazione di potenziale pericolo che ha indotto gli addetti dell’Ente Autonomo Volturno a far evacuare i passeggeri, che sono stati invitati a prendere, dopo circa mezzora, la corsa successiva.

A parte i disagi alla circolazione, non sono stati riscontrati altri danni a cose o passeggeri. In ogni caso, probabilmente la copertura del vagone, evidentemente già debole e rovinata, è volata via a causa della velocità del treno sotto la galleria di Pozzano, frazione di Castellammare di Stabia. L’ipotesi alternativa è l’urto contro un ramo.

Il mezzo, in ogni caso, è stato portato in officina riparazioni per i necessari interventi, in attesa anche di verificare cosa abbia provocato il danno.

Pesanti critiche dal sindacato Orsa

Nel post pubblicato dal sindacato Orsa si legge ancora: “Dalla dirigenza daranno sicuramente colpa alla vecchiaia dei treni, ai rami degli alberi vicini alla linea ferroviaria o magari anche agli alieni… (dimenticando che la legge gli consente e gli impone di tagliare i rami indipendentemente dalla proprietà degli alberi stessi, DPR. 753/1980, ma nulla prevede per gli alieni). La verità è una sola, inequivocabile, ed è sotto gli occhi di tutti !! Non viene fatta una manutenzione preventiva sui treni e neanche sulle linee ferroviarie“. Il post poi si conclude con un’ultima grave riflessione: “La sicurezza dei viaggiatori e dei lavoratori è solo una variabile dell’algoritmo della valutazione dei rischi. La realtà è che siamo diventati numeri e non più persone, cifre in un bilancio che tiene conto dell’utile economico e non di quello sociale. Siamo all’eutanasia del trasporto pubblico…

Dall’Ente Autonomo del Volturno fanno sapere che…

“Non si è trattato di uno scoperchiamento del tetto ma semplicemente del distacco di una sottile pellicola di impermeabilizzazione del tetto del vagone. Un fatto certamente increscioso ma che non ha comportato alcun pericolo né per i passeggeri né per il personale viaggiante”. Lo precisa, in una nota, il direttore del Trasporto Ferroviario dell’Eav, ingegner David Mamone. “Si trattava di un treno T21 degli anni ’80 che viene sottoposto a continue verifiche ma che naturalmente presenta i segni del tempo e che verrà sostituito quando arriveranno i nuovi treni di Stadler”, ha sottolineato.

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