Proiettile in busta recapitato alla consigliera regionale Carmela Rescigno: i carabinieri questa mattina hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti di un 67enne, indagato per minaccia grave. L’episodio risale al 25 ottobre scorso: l’uomo avrebbe spedito una busta gialla contenente una cartuccia calibro 9. Il proiettile è poi stato recapitato presso l’abitazione di Rescigno. I militari hanno fatto sapere che sono in corso approfondimenti finalizzati a chiarire compiutamente la vicenda e comprendere le motivazioni del gesto.
Proiettile in busta alla consigliera regionale Carmela Rescigno: indagato 67enne per minaccia grave
Carmela Rescigno, eletta nelle scorse ore presidente della commissione Anticamorra della Regione Campania, è consigliera regionale della Lega e consigliera comunale a Camposano, nel Nolano. Da anni si batte contro il fenomeno dell’abusivismo edilizio. Non è ancora noto se le indagini dei carabinieri sul 67enne si siano mosse proprio in questa direzione. La busta con il proiettile, come già accennato, era stata recapitata nella cassetta della posta dell’abitazione. La consigliera Rescigno, accompagnata dal suo legale, aveva presentato denuncia ai carabinieri della compagnia di Nola.
Sul caso era intervenuto, a sostegno di Rescigno, anche il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini: “Busta con proiettile alla consigliera della Lega in Campania, Carmela Rescigno, in prima linea contro la camorra. Solidarietà affettuosa a lei e una certezza: porteremo avanti le nostre battaglie con ancora più determinazione”.
Rescigno: “Il contrasto alle mafie è una priorità che va attenzionata al nuovo Governo”
“Lo Stato – aveva dichiarato Rescigno all’agenzia di stampa Dire – deve essere presente per evitare che accadano certe cose e per garantire chi esercita un ruolo istituzionale secondo legge. Le mie battaglie, da consigliera comunale prima e regionale dopo, sulle irregolarità nel mio territorio, per i cambi di destinazione d’uso, contro la speculazione edilizia, sono un segnale che c’è anche chi amministra e persegue la legalità. Probabilmente questo dà fastidio. Il contrasto alle mafie è una priorità che va attenzionata al nuovo Governo e proprio nel nuovo esecutivo riponiamo la speranza di un cambio di rotta”.