Aggressioni da parte di cani sul monte Faito con gravissime ripercussioni dal punto di vista igienico-sanitario, della sicurezza e dell’ambiente: la città di Vico Equense ha detto “stop” all’introduzione di animali non autoctoni ed ai pascoli ed agli allevamenti illegali. Il sindaco Giuseppe Aiello nelle scorse ore ha firmato un’apposita ordinanza dopo i ripetuti allarmi provenienti dal Faito. Sul finire dell’estate, infatti, sono saliti alla ribalta delle cronache più episodi riguardanti l’aggressione di cani nei confronti di turisti ed avventori.
Vico Equense, stop ad aggressioni di cani e pascoli abusivi sul monte Faito: il sindaco firma l’ordinanza
Il primo cittadino, insomma, “ordina l’assoluto divieto di introduzione di animali non autoctoni e delle attività di pascolo e transito delle greggi e degli armenti (branchi di grossi animali domestici, ndr) in località monte Faito”. L’ordinanza, trasmessa anche a Prefettura, forze dell’ordine ed autorità sanitarie, avrà valenza fino all’adozione da parte del Comune di Vico Equense di un apposito Regolamento per la disciplina delle attività di pascolo ed allevamento di animali.
Il riferimento agli “animali non autoctoni” è specificato in un passaggio del documento in cui si sottolinea: “A guardiania degli animali da pascolo vi sono cani di razza presumibilmente maremmana, pastori del Caucaso, ed altri meticci di grossa taglia, che con la loro spiccata aggressività limitano la fruizione dei luoghi costituendo un grave pericolo per la pubblica incolumità di residenti, turisti e di avventori”.
“Numerose aggressioni e danneggiamenti ai gestori di attività”
“Nel corso dell’ultima estate – ha sottolineato il sindaco Aiello – si sono registrate numerose aggressioni ad opera di cani posti a guardia delle greggi, come da segnalazioni pervenute da parte di privati cittadini, escursionisti, fruitori della montagna, e danneggiamenti arrecati ai gestori di attività turistiche presenti sul monte Faito.
La singolare e ripetuta prassi di introdurre illegalmente animali all’interno delle zone protette del monte Faito, peraltro, si potrebbe collegare alle recenti operazioni poste in essere dalle forze dell’ordine per lo smantellamento di presidi illeciti da parte di soggetti non residenti, né dimoranti, né aventi attività lecita e legittima nell’ interno del territorio cittadino”. I pascoli abusivi di ovini, equini ed altre specie, insomma, oltre che avere al seguito cani aggressivi di grossa taglia senza microchip, arrecherebbero anche danni alla flora e alla fauna presenti nell’area protetta.