Il Napoli chiude il suo 2022 con un’altra vittoria, la dodicesima di fila in campionato: una vittoria che è stata messa in archivio dopo un’ora e clamorosamente rimessa in discussione nei minuti finali.
Un rischiatutto enorme per il Napoli, che deve riconoscere di essersi rilassato e concesso all’Udinese di ampliare le proprie possibilità di rimettere in gioco la partita: fatto sta che gli azzurri, pur soffrendo, si portano a casa la vittoria e per una notte sono ad 11 lunghezze di vantaggio su Lazio e Milan.
Finisce 3-2 contro l’Udinese di Andrea Sottil, outsider del campionato che sta attraversando un periodo di difficoltà, come testimoniato dai primi 70 minuti senza grosse emozioni regalate dalla formazione bianconera. Tuttavia, si sapeva che la partita sarebbe stata difficile, trovandosi di fronte comunque una squadra che ha messo i bastoni fra le ruote a diverse big.
Sono stati 70 minuti a senso unico, praticamente solo il Napoli in campo, poi, per la prima volta in questa stagione, si è vista una squadra adagiata, convinta di aver vinto e di conseguenza costretta a soffrire fino all’ultimo respiro a causa di disattenzioni orribili.
I partenopei sono partiti a razzo, come ormai è stato abituato il pubblico azzurro, subito calcio bello da vedere e verticale. L’Udinese, a differenza dell’Empoli affrontato martedì scorso, si sbilancia molto di più: non a caso nei primi minuti Meret viene impegnato ben due volte. Grandissima parata su un colpo di tacco a botta sicura di Deulofeu.
Ma se da una parte l’Udinese vuole prendersi la scena, d’altro canto il Napoli sa di poter fare malissimo davanti a squadre che si aprono troppo. Neanche a dirlo, un quarto d’ora dopo ecco che arriva il gol del vantaggio.
A siglarlo è Osimhen, che conferma il suo stato di grazia con il nono centro in campionato. Il nigeriano svetta nei cieli del Maradona in un duello fisico non da poco contro uno dei migliori saltatori della Serie A, Jaka Bijol, alto quasi 2 metri e allo stesso tempo sovrastato dallo strapotere fisico del gigante mascherato.
Spalletti, ad inizio stagione, aveva chiesto ad Osimhen dei gol di testa, eccolo accontentato: gran lavoro anche di Elmas, che pennella un cross perfetto per il numero 9 azzurro.
Passano altri quindici minuti e arriva il raddoppio, un gol realizzato con un contropiede da manuale, che, pur non essendo assolutamente il gioco del Napoli, ha avuto modo di deliziare i più sopraffini palati calcistici. Segna ancora Zielinski, assist-man ancora Lozano, ma a prendersi la scena è un colpo di tacco a dir poco spettacolare di Osimhen, che ha dato il la all’azione. Questo è calcio.
Nella ripresa non cambia molto rispetto al primo tempo, con il Napoli che può permettersi di gestire la partita con più sicurezza e cercare il 3-0 senza troppa fretta, aspettando il momento giusto di fronte ad un’Udinese che, logicamente, deve spendere qualche energia in più per riacciuffare il pareggio.
Il momento giusto arriva al minuto 58, anche stavolta tutto nasce da un contropiede: Anguissa guida palla oltre la metà campo bianconera e trova un filtrante al bacio per l’accorrente Elmas, che fa tutto giusto. In area di rigore il macedone se la porta sul destro, la corregge di suola e deposita in rete per il 3-0.
Si respira un clima ancora più tranquillo, con la partita sostanzialmente messa in archivio. Sostanzialmente. E l’Udinese sfrutta un totale rilassamento del Napoli per dimostrare che non è un caso se ha rimontato big del livello di Inter e Atalanta.
Nel giro di 3 minuti si passa dal 3-0 al 3-2 con le reti di Nestorovski e Samardzic, entrambe propiziate da due errori da matita rossa della difesa azzurra, specialmente quello di Kim sul secondo gol, che si addormenta facendosi portare via la palla che poi finirà in rete.
Ultimi 10 minuti di grande tensione al Maradona, con la formazione bianconera che inizia a credere seriamente ad una rimonta che sarebbe stata senza dubbio molto più epica delle precedenti. Il Napoli non riesce a creare gioco. E’ quasi strano vedere gli azzurri in queste condizioni, non ci sono spunti. Annullato. Può capitare, certo, ma c’è da capire che il Napoli di questi ultimi 15 minuti è probabilmente l’unica squadra che può impedire al vero Napoli di vincere l’agognato Scudetto.
La vittoria arriva, si festeggia, sì, ma bisogna stare sul pezzo. Ma adesso non ci resta che salutare il campionato per un mese e mezzo per il Mondiale. Noi italiani non possiamo che limitarci ad osservare le altre squadre con l’albero di Natale e il caminetto, in attesa del ritorno del campionato. E che ritorno. Sarà subito Inter-Napoli.
Giuseppe Garofalo