Siamo di nuovo qui, a Napoli, mentre lasciamo alle nostre spalle il Mann veniamo ancora una volta invasi da un profondo senso di vergogna e di disperazione perché nulla è cambiato, tutto è come prima, allora ci chiediamo in preda allo sconforto se il Sindaco Manfredi abbia dimenticato la Galleria Principe.
Il turista che esce dalle porte principali del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, appunto il Mann, vede uno spettacolo indecoroso. Ma non lo descriveremo perché abbiamo pubblicato qui le foto prodotte a distanza di 15 giorni dal nostro primo articolo “La Napoli che non vorremmo vedere: degrado alla Galleria Principe“.
La Galleria dimenticata?
Le novità questa volta sono gli accampamenti di tende che sono stati posizionati tranquillamente nei pressi dell’ingresso della Galleria Principe (provenendo da Via Foria e Piazza Cavour). Quindi ora il turista che va a visitare il Mann e che si affaccia a guardare la galleria commerciale potrà osservare anche l’esposizione di alcuni modelli di tende da campeggio. Ci chiediamo cosa diranno i turisti a parenti ed amici al loro rientro in patria. Ed i residenti della zona? Che fanno? Che pensano? Quali sono le loro posizioni in merito?
Si tratta sempre di quelli che vengono chiamati “homeless”, “clochard”, “barboni”, “senzatetto”, etc. e che noi abbiamo ribattezzato “sopravviventi“. Abbiamo usato questa parola sempre per una forma di rispetto verso la persona umana, come già detto nell’articolo precedente. Proprio perché sono esseri umani letteralmente sopravvissuti alla notte, al giorno che arriva inesorabile e poi alla notte che torna nuovamente con la sua ciclicità. Li chiamiamo “sopravviventi” per l’importanza che hanno questi soggetti. Non solo per il rispetto verso la loro esistenza, ma anche per l’igiene ed il decoro urbano della città di Napoli.
Che dicono i residenti
Questa volta abbiamo parlato con qualche cittadino napoletano che abita in quest’area specifica. Le reazioni sono quelle che ci aspettavamo, non sono però mancate posizioni di disinteresse. “Ah, guardi non me ne parli proprio, qui c’è solo sporcizia”, dice una signora di mezza età. “Lasciamo perdere. Non c’è soluzione! Pensi che prima dormivano proprio all’interno della Galleria. Poi da quando hanno iniziato a chiudere i cancelli la notte per fortuna, almeno all’interno della struttura c’è più pulizia”, sono le parole di un anziano.
“E’ uno squallore. C’è puzza di urina ovunque intorno alla Galleria. Ma lei ha visto le pozzanghere che ci sono (sempre urina)?”, afferma innervosito un ragazzo che passava di lì velocemente. E ancora, un altro anziano con aria di protesta: “Ma voi giornalisti quando vi muovete a mostrare cosa accade qui sotto tutti i giorni? Ma a chi stiamo aspettando, anzi a chi state aspettando?”.
Mentre ci occupavamo di fare gli scatti per il giornale arriva una ragazza che ci prende letteralmente per un braccio. Ci dice: “Io ho due bambini! Lo sa che ho due bambini?! Noi abbiamo paura a farli circolare qui intorno. Da soli figuriamoci. Ma non passiamo da qui neppure una sola volta insieme a loro, tenendoli per mano. E’ vergognoso. Noi abitiamo nel palazzo qui dietro lo sa?!”.
L’area di interesse
E’ giusto, è doveroso ricordare che la Galleria Principe appare come la porta d’accesso per la maggior parte delle principali strade e stradine del Centro Storico napoletano, senza dimenticare l’altra grande area che incontra questa struttura: disposta di fronte al Mann, alle sue spalle si affaccia sull’Accademia delle Belle Arti, mentre alla sua sinistra guarda Via Salvator Rosa e, di fronte, in direzione di Capodimonte, sulla Via Santa Teresa degli Scalzi ed il Corso Amedeo di Savoia Duca D’Aosta, mentre sempre sul lato sinistro abbiamo Via Pessina, strada che porta su Piazza Dante e successivamente a Via Toledo.
Ma andiamo avanti…
Valorizzare il turismo
Nell’ultima intervista, che il Sindaco Gaetano Manfredi ha rilasciato a Fanpage, si parla di tante cose: del Patto per Napoli, lo stesso primo cittadino afferma infatti che “è iniziato il percorso di risanamento”, descrive di un debito di 5 miliardi e delle problematiche della riscossione delle imposte; delle lettere che arrivano dei cittadini napoletani; di come è cambiata la vita una volta eletto a capo della città partenopea, etc.
Manfredi dice anche che, alla data del suo insediamento, non si rinvenivano fondi da destinare alla manutenzione della città. Il sindaco specifica che all’interno del bilancio approvato dalla sua Giunta vengono presentate quindi le voci apposite e le risorse da destinare alla gestione manutentiva delle aree pubbliche.
L’ex rettore dell’Università degli studi di Napoli Federico II, già Ministro dell’Università e della Ricerca nel governo Conte II, introduce anche la tematica del turismo, che viene visto come “opportunità“, spiega quindi, sempre a Fanpage, che vanno riorganizzati i servizi, “che devono essere oramai commisurati ad una popolazione che non è quella residente stanziale, ma quella residente più quella turistica, che a Napoli supera in alcune fasi dell’anno le 100mila persone, quindi una città nella città”. Manfredi non omette però di affrontare la tematica del decoro urbano, che è centrale nell’area del Centro Storico e della Galleria Principe.
Il sindaco di Napoli chiarisce poi che bisognerà guardare ad una diversa concentrazione del turismo al Centro Storico, quindi allargare le zone e “valorizzare mete turistiche come siti storici o siti naturali che sono al di fuori del Centro Storico”. In pratica, da ciò che immaginiamo, questa riorganizzazione servirà per distribuire i flussi in più aree.
I progetti del Comune di Napoli per la Galleria Principe
Per il complesso monumentale, bene di proprietà in parte pubblica e in parte privata, sottoposto al vincolo monumentale ai sensi del D.Lgs.n. 42/2004 ss.mm.ii., sono stati già fatti diversi annunci per la sua valorizzazione, uno da parte della Giunta De Magistris, un altro pochi mesi fa dall’Amministrazione Manfredi (approfondire dopo le foto).
Le condizioni all’esterno della Galleria Principe
La valorizzazione della Galleria Principe di Napoli
In un comunicato stampa della Giunta De Magistris del 27/04/2021 si parla di un accordo di collaborazione tra il Comune di Napoli ed il Mann per la sperimentazione di un progetto di valorizzazione culturale del complesso monumentale della Galleria Principe. Il Museo doveva avere a disposizione alcuni locali della Galleria Principe per promuovere laboratori urbani di arte, musica, artigianato, lettura e di didattica.
L’obiettivo del protocollo era la costituzione di un “Quartiere Cultura” nel centro storico cittadino. Nell’ambito del progetto “Common Gallery” il Comune metteva quindi a disposizione del Mann due unità immobiliari: ai civici VIII e XXII (interno della Galleria) ed il locale al n. 8 (sottostante il porticato di Piazza Museo Nazionale).
Il progetto di valorizzazione sottoscritto nel 2021 con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli si sposava perfettamente con l’intervento più complessivo di restauro e di rifunzionalizzazione della Galleria (per un importo di circa 10 milioni di euro nell’ambito del Contratto Interistituzionale di Sviluppo). Il Mann, d’intesa con il Comune di Napoli, supportava inoltre l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (A.N.P.I.) per la realizzazione del Museo della Resistenza, sempre all’interno dei locali interni alla Galleria.
La Rete ExtraMann: il Progetto Obvia
Il 6 settembre 2022 veniva comunicato, dall’amministrazione Manfredi, l’esito dell’incontro tenutosi a Palazzo San Giacomo tra il direttore del Mann Paolo Giulierini, il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Laura Lieto, l’assessore al Patrimonio Pier Paolo Baretta ed il Capo di Gabinetto del sindaco Maria Grazia Falciatore.
Durante questo incontro – scrive il Comune – era stata sancita la collaborazione tra il Comune di Napoli ed il Mann per la realizzazione di un progetto pubblico di promozione culturale della Galleria Principe.
“Spazio ‘naturale’ di estensione del Museo Archeologico, passaggio coperto di connessione tra l’area del Museo e l’Accademia di Belle Arti, la Galleria sarà oggetto, nei prossimi mesi, di un processo di co-progettazione volto a definire, da una parte, le destinazioni funzionali degli spazi ancora liberi, dall’altra un programma complessivo di valorizzazione culturale che coinvolga istituzioni pubbliche e attori privati (a partire da quelli già insediati in alcuni spazi della Galleria, in ottemperanza del progetto Common Gallery) che da tempo hanno aderito alla rete Extra-MANN“, leggiamo dal comunicato del Comune.
Le infiltrazioni di acqua all’interno della Galleria Principe
Tutto perfetto quindi. Si legge di grandi progetti, che staranno anche andando avanti, come giusto che sia, che a quanto pare hanno più punti di connessione con le proposte dell’Amministrazione precedente, ma i cosiddetti “homeless” sono sempre lì e, non ultime, si presentano anche le infiltrazioni di acqua durante i giorni di pioggia (anche se questa scende lieve sulla copertura della Galleria). Alcuni degli interventi già attuati dal Comune di Napoli per i “clochard” sono descritti sempre all’interno del nostro precedente articolo “La Napoli che non vorremmo vedere: degrado alla Galleria Principe“.
Chiudiamo quindi con l’augurio che nessun turista debba vedere più il degrado urbano, inoltre che nessun cittadino venga più invaso da quel senso di vergogna che abbiamo provato noi, messi di fronte a quella che doveva essere, in origine, la galleria commerciale della città partenopea.
Andrea Ippolito