Sabato amaro per il Pompei, che, nello scontro diretto contro l’Ischia valido per la vetta della classifica, perde una partita compromessa da un arbitraggio per cui non si possono utilizzare davvero attributi.

La squadra mariana gioca una buona partita, tralasciando i primi venti minuti, ma non riesce ad essere più forte del signor De Cicco, capace di inventarsi di tutto pur di falsare una partita che, per quanto visto in campo, avrebbe dovuto vedere i rossoblù vincitori.

Primo tempo non perfetto da parte del Pompei, che non gioca benissimo, a parte un frangente di gara in cui cerca di rendersi insidioso con Tedesco e Malafronte. Ischia che termina la prima frazione avanti di due reti, prima con Matute e poi con De Simone.

Nella ripresa i padroni di casa però giganteggiano e giocano una mezz’ora perfetta: Ischia in ombra per opera dei rossoblu, che spesso arrivano a bussare alla porta di Gemito, rimontando due reti che all’intervallo sembravano impossibili da ottenere. Le firme sono di capitan Di Pietro e Malafronte.

Gli isolani riprendono il Pompei a 10 dalla fine con De Simone, che trova la doppietta con un bel piattone infilato alle spalle di Barbato, proprio quando i rossoblù erano a caccia della rete del completo sorpasso.

Ma ora è tempo di evidenziare quanto di vergognoso è venuto fuori dal fischietto del direttore di gara: innanzitutto c’è da dire che il primo gol dell’Ischia è stato viziato da un fallo, da cui poi è partita l’azione con il successivo gol di Matute.

Già nel primo tempo si nota come De Cicco abbia una difficoltà totale nella gestione dei cartellini: i gialloblù sono liberi di giocare a rugby, l’arbitro non estrae un cartellino. Per non parlare del portiere, che perde un minuto (e non è un’esagerazione, sono 60 secondi) per battere un rinvio dal fondo.

Nel secondo tempo vengono al pettine altri nodi: gli ischitani stendono più volte in area di rigore i rossoblù, ad occhio e croce circa 3-4 rigori netti non fischiati a favore del Pompei. Intanto si accorciano le distanze e le perdite di tempo da parte degli isolani si fanno sempre più sostanziose.

Il Pompei pareggia e completa la rimonta con un gol di Galesio che, per un presunto quanto inesistente fuorigioco, viene annullato dal direttore di gara. Al minuto 79 De Simone riporta avanti i suoi con un gol nato da un’azione compromessa da un fallo in area di rigore, altro episodio da penalty per nulla considerato.

Allo scadere viene addirittura espulso mister Carannante per proteste, che sono più che legittime dopo 90 minuti a favore assoluto dell’Ischia. Ma ormai quel che è successo è successo, non resta altro che stendere un velo pietoso sulla pena dell’arbitro. Il campionato è lungo e Pompei può continuare a sognare la Serie D.

Come pubblicato sulla pagina social della squadra mariana, al termine della gara con l’Ischia arrivano le dichiarazioni del Direttore Generale Eugenio Galasso: “Ci sentiamo profondamente presi in giro dall’odierna designazione arbitrale, non è possibile che una gara di cartello come questa venga affidata a gente non all’altezza della situazione. E non mi riferisco solo al gol ingiustamente annullato a Galesio o al rigore non concesso a Tedesco, costato poi l’espulsione del nostro mister.

L’arbitro ha permesso, ad esempio, al portiere avversario di perdere tempo fin dai primi minuti, senza mai ammonirlo. È andato vicino alla panchina ischitana mostrando il giallo, per poi cambiare idea. Una gestione dei cartellini davvero inspiegabile. Siamo delusi perché vediamo buttati al vento gli sforzi economici, di tempo e di lavoro messi in campo dal nostro presidente, dagli imprenditori e da tutti quelli che supportano il Pompei.

Nel calcio dilettantistico sappiamo bene che non c’è ritorno economico, nonostante i tanti investimenti che si fanno, ma per noi, al di là della categoria, il calcio è una cosa seria. Lavoriamo tutta la settimana per la gara da affrontare il sabato e non ci va di veder buttato tutto al vento per un direttore di gara non all’altezza o un assistente in ritardo sulle azioni. Ho perso il conto di quanti gol ci hanno già annullato ingiustamente quest’anno. Non vogliamo favoritismi, ma neanche essere presi in giro. C’è bisogno di rispetto”.

Giuseppe Garofalo

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