Una panoramica sulla normativa italiana in relazione ai semi di cannabis

Nel nostro Paese ci si chiede ancora se l’acquisto di semi di canapa sia legale o meno: cerchiamo di dare una risposta a questo annoso interrogativo

Il tema della legalizzazione della cannabis è un evergreen nel nostro Paese ed è caratterizzato da uno scontro continuo tra proibizionisti e permissivisti che sembra non voler finire mai, alimentato anche dalle incertezze che gravitano intorno alla corretta interpretazione della normativa italiana, ancora ricca di punti oscuri che la rendono poco chiara in particolar modo in riferimento a determinati prodotti come i semi di cannabis.
Questi ultimi, infatti, sono disciplinati da una legislazione tutta loro che, in buona parte, esula da quella alla quale è sottoposta la pianta della canapa.
È questo il motivo per il quale chi acquista semi autofiorenti online, e altri prodotti simili, nonostante lo faccia attraverso canali a prima vista del tutto leciti, potrebbe chiedersi se la compravendita di tali articoli sia, effettivamente, del tutto legale.
Cercheremo di dare una risposta definitiva a questa domanda nel seguente articolo, iniziando con l’illustrare quali sono le tipologie di semi normalmente offerte dai rivenditori nostrani.

Quali semi di cannabis possono essere acquistati in Italia?

Le tipologie di semi di cannabis in commercio presso i maggiori rivenditori del settore si distinguono in base a tre caratteristiche principali.

La capacità di dar vita a piante di un determinato genere: in base a questa caratteristica i semi possono essere standard o femminizzati. Dai primi crescono piante di entrambi i generi. Dai secondi, come si può facilmente immaginare, nascono solo esemplari femminili.
La fotoperiodicità, ovvero la necessità, o meno, di un adeguato ciclo di luce per maturare completamente.
Di norma le piante fioriscono nel periodo dell’anno in cui la durata del giorno è più ampia, ovvero in estate, e hanno bisogno di diversi mesi per svilupparsi completamente. I semi autofiorenti, invece, sono in grado di dar vita a esemplari che non necessitano di seguire il normale ciclo giorno/notte e fioriscono indipendentemente dalle ore di luce, maturando in circa 12 settimane.
La velocità di crescita: i semi fast flowering sono selezionati in modo da garantire un rapido sviluppo e, dal momento in cui germogliano, possono dar vita a una pianta completamente matura in meno di 2 mesi.

Normativa italiana sulla cannabis: questa la situazione attuale

La legge italiana proibisce il commercio e l’utilizzo di qualsiasi sostanza sia considerata avere proprietà stupefacenti: e, in base al DPR 309/90, tra queste rientra anche la cannabis. In particolar modo, la normativa nostrana rispetto agli stupefacenti vieta le seguenti azioni:
● la detenzione;
● il commercio;
● l’acquisto;
● l’estrazione;
● la raffinazione;
● la fabbricazione (ovvero la produzione di sostanze sintetiche);
● l’import e l’export;
● la cessione anche a titolo gratuito.

La violazione di queste norme può essere punita con la detenzione per un massimo di anni pari a 20. C’è un’unica eccezione: chi viene sorpreso in possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti (cannabis compresa) destinate esclusivamente all’uso personale commette un illecito, ma non un reato. Di conseguenza non può essere punito con il carcere ma nei suoi confronti possono essere irrogate delle
sanzioni amministrative pecuniarie e non.
Quanto riportato è una semplificazione di una normativa estremamente complessa nella quale, in molti casi, la distinzione tra uso personale e spaccio è molto meno netta di quanto si possa credere.

A questo punto il lettore potrebbe sentirsi confuso: nel primo paragrafo abbiamo illustrato una serie di tipologie di semi di cannabis che vengono normalmente commercializzati in Italia. In queste ultime righe, però, abbiamo spiegato che la cannabis stessa è considerata uno stupefacente e, pertanto, è una sostanza illecita. Come si spiega tutto questo?

Perché i semi di cannabis possono essere liberamente acquistati in Italia?

Il motivo è semplice: i semi di cannabis non contengono il tetraidrocannabinolo (THC), ovvero il cannabinoide responsabile degli effetti psicotropi della pianta. Di conseguenza, non possono essere considerati prodotti droganti e non ricadono sotto il dettato del DPR 309/90.
Tuttavia la loro vendita non è sempre libera in quanto sono potenzialmente in grado di germogliare e di produrre una pianta contenente THC, dunque illecita.

Per questo motivo possono essere acquistati esclusivamente a scopo collezionistico: qualsiasi azione volta alla loro coltivazione, invece, costituisce un reato penale.
A questo proposito è importante tenere a mente che, al momento dell’acquisto, i semi di cannabis non devono essere accompagnati da alcun depliant, volantino, guida e simili dedicati a dare informazioni sulle tecniche di coltura della canapa. In caso contrario, infatti, si potrebbe ipotizzare che la destinazione d’uso di questi prodotti sia proprio la loro germogliazione e il rivenditore potrebbe subire un procedimento penale per aver istigato il compratore a commettere un reato.

Un discorso diverso va fatto per le sementi certificate selezionate da esemplari di canapa con un contenuto in THC inferiore allo 0,2% e inseriti in uno speciale catalogo compilato dall’UE. Questi, infatti, in base al dettato della legge 242/2016 possono essere utilizzati da agricoltori autorizzati per la coltivazione della cosiddetta cannabis light.

In conclusione

In questo articolo ti ho spiegato perché, nonostante la cannabis sia considerata una sostanza stupefacente e illecita, i semi di questa pianta possono essere liberamente acquistati, ma solo a scopo collezionistico.
Al contrario, è vietato farli germogliare in quanto potrebbero dar vita a esemplari di canapa con un alto contenuto in THC e, di conseguenza, con effetti psicotropi.
In attesa di eventuali modifiche normative, sono queste le regole alle quali devono attenersi tutti gli appassionati del mondo della cannabis che si dilettano nel collezionismo dei semi e che alimentano un mercato in espansione caratterizzato dalla presenza di numerosi player italiani come il noto Sensoryseeds, tra i maggiori portali del settore.

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