Quattordicesima giornata del campionato di Eccellenza Campania girone A tra Savoia e Atletico Calcio Cardito; i bianchi di Torre Annunziata ritrovano uno stadio fisso per le partite casalinghe, il Bellucci di Pompei ospiterà le gare del Savoia sino a fine stagione. Altra novità non da poco è che i tifosi del Savoia potranno assistere alle partite della propria squadra perché il nuovo management è intervenuto presso le istituzioni perorando con successo la causa della propria tifoseria.
I presupposti sembrano quelli giusti per tornare a sorridere dopo tre sconfitte consecutive ma il campo esprimerà un verdetto differente e per i banchi matura la quarta sconfitta, sebbene immeritata e giunta al termine di una gara ben giocata, specialmente nella prima frazione.
Solito 4-3-3 per Barbera che deve fare a meno di Strazzullo e Liccardi, appiedati dal giudice sportivo, e di Russo e Barbato per infortunio. A mezzo servizio capitan Scarpa che si accomoda in panchina.
Giovanni De Michele affida le redini del centrocampo all’esperto “Giotto” Foti e a Giovanni Grieco, due ex, mentre la difesa a quattro è diretta dal gigantesco Aliperta, capitano della squadra. In avanti Labriola trequartista tecnicamente sopraffino, supporta il centravanti Lepre.
Il primo tempo si gioca su ritmi abbastanza sostenuti ed è quasi un monologo dei bianchi che interpretano la gara con un certo piglio e cercano di offendere sulle risultanze delle seconde palle dei filtranti giocati in favore di Orlando Aquino che ingaggia una vivace battaglia con il suo marcatore Aliperta.
Il cronometro non segna nemmeno un giro di lancette quando Cuomo, su cross dalla sinistra di Annunziata oppone al traversone un piattone che fa la barba alla trasversale di Diodati.
Ancora Cuomo al 25’ sfrutta una grande imbeccata di De Cristofaro; con un controllo orientato di sinistro si accentra liberandosi contemporaneamente di Esposito ma calcia incredibilmente a lato nel tentativo di infilare sul primo palo. Ancora Cuomo al minuto 30 sfiora il gol su passaggio di Sicuro. Dopo qualche minuto Boussada, su azione da calcio d’angolo si avvita in torsione e manda la palla alta di pochissimo.
Il gol dei bianchi sembrerebbe nell’aria ed invece è l’Atletico, che sino a quel momento non aveva oltrepassato la metà campo, a trovare l’insperato vantaggio. Ripartenza veloce sulla quale il terzino savoiardo Sicuro tenta un anticipo sciagurato fallendolo, si apre una prateria per Labriola che si incunea in area e tira, Landi si oppone come può ma Lepre, ben appostato sul secondo palo, brucia sul tempo il goffo Annunziata e deposita in rete. La rete subìta non fiacca il morale dei padroni di casa che trovano il pari sul finale del tempo. Punizione forte e tesa di La Montagna dalla sinistra dell’area e Lepre, nel tentativo di liberare, insacca in spaccata nella propria porta.
La ripresa vede l’Atletico Calcio prendere il pallino del gioco con una trama di fraseggi corti che disorientano il Savoia, sino a quel momento padrone del campo. Gli oplontini abbassano il baricentro e commettono un errore. Lungo rasoterra dalle retrovie biancoblu per Calone che sfrutta magistralmente il buco creato dall’errato posizionamento di Sicuro al secondo errore da matita blu in giornata. L’esterno entra in area dalla sinistra e con una serie di finte ubriacanti disorienta la difesa oplontina che nell’occasione ripropone un copione visto troppe volte quest’anno, ovvero quello delle belle statuine. Il film dell’azione prosegue con un rasoterra efficace sul palo lungo e Landi che si sdraia con esasperante lentezza, palo rete ed Atletico di nuovo avanti dopo avere tirato due volte in porta.
Il Savoia non ci sta e cerca di recuperare il risultato, cosa che riesce al 61’, dieci minuti esatti dopo la rete del vantaggio ospite. L’azione questa volta è molto bella e si dipana sulla fascia destra dove Onda serve un bel pallone per De Cristofaro posizionato sulla trequarti, il centrocampista vede Cuomo solo soletto in area e lo serve, quest’ultimo controlla magistralmente ed infila alla destra di Diodato con una rasoiata potente a filo d’erba.
Lo stadio esplode per la seconda volta ed incita i propri beniamini sospingendoli alla ricerca della terza rete ma l’impresa, a dire il vero, riesce alla compagine ospite che sfrutta la replica del black out precedentemente offerto dalla difesa di casa per raggiungere, questa volta definitivamente, il vantaggio. Il gol si concretizza con un millimetrico traversone partito dal piede di Alessio Foti alla ricerca della testina d’oro di Lepre che si posiziona intelligentemente tra i due centrali in maglia bianca e sfrutta i centimetri per svettare e depositare beffardamente alle spalle di Landi, questa volta incolpevole spettatore. Ben altro avrebbero potuto e dovuto fare i due centrali di difesa che riescono nell’impressa di prendere gol a difesa schierata.
Il Savoia non ha molte energie fisiche e mentali per raddrizzare l’ennesimo svarione difensivo, ma mette sul piatto tutto quello che ha nelle gambe e nella testa. Corre il minuto 87 quando, sugli sviluppi di una punizione calciata sulla barriera da Scarpa, la palla giunge sul secondo palo dove La Montagna, ben appostato, raccoglie ed insacca con un tiro alto alla sinistra del portiere. Scene di giubilo sugli spalti, però frustrate dalla bandiera alta del secondo assistente, la scadente Maria Vittoria Ievolella di Benevento. Il signor D’Amato, che nel primo tempo aveva corretto alcuni svarioni della sua collaboratrice, questa volta non se la sente di assumere su di sé l’onere di cambiare la decisione ed annulla la rete del pari così avallando una decisione sbagliata e non di poco perché il centrocampista oplontino era tenuto in gioco da circa tre avversari. A nulla valgono le proteste dei savoiardi e la gara termina sul risultato di 2-3.
Con i tre punti conquistati oggi l’Atletico Calcio si posiziona a ridosso della zona play off mentre il Savoia resta in zona rossa appaiato al Saviano e a tre punti dalla Maddalonese che occupa l’ultima piazza utile per la salvezza diretta.
La squadra oplontina oggi non avrebbe meritato di perdere perché ha subìto tre reti sugli unici tiri effettuati dagli avversari nel proprio specchio, ma se gli episodi sfavorevoli si moltiplicano, se gli avversari arrivano al tiro con disarmante facilità mentre l’attacco è oltremodo stitico, è evidente che non è una questione di malasorte o di arbitri.
Man mano che si sviluppa il torneo ed aumenta il numero dei riscontri forniti dal campo è evidente che questa è una squadra costruita malissimo in partenza con poca qualità a centrocampo ed in attacco, eccezion fatta per Scarpa che porta in maniera dignitosissima le 43 primavere, non ha difensori rocciosi, non ha uomini che creino la superiorità numerica e non ha esterni in grado di aggirare le difese. E’ una rosa carente in ogni ruolo e settore del campo che è bisognosa di urgenti rafforzamenti per tenere la categoria dignitosamente, cosa auspicabile dai tifosi ed anche dal nuovo management.
Salvatore Curcio