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Estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti, nuova spallata ad una costola del clan Cesarano, operativa nella zona periferica di Castellammare di Stabia. Sono 6 le misure cautelari eseguite ieri mattina dai carabinieri del nucleo operativo stabiese (agli ordini del capitano Carlo Venturini e del tenente Tommaso Errico), in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura Antimafia.

In manette, con le accuse di tentata estorsione ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, sono finiti Antonio Maragas (54 anni, già detenuto nel carcere di Vibo Valentia per altri reati), il figlio Luca Maragas (28 anni, anch’egli già in carcere) e Anna Scelzo (41 anni, residente a Boscoreale). Per altri tre indagati, invece, è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con l’accusa di cessione e illecita detenzione di sostanze stupefacenti: si tratta di Emanuele Del Gaudio (22 anni), Leandro Criscuolo (20 anni) e Rita Esposito (21), tutti di Castellammare.

Estorsioni e droga, spallata al clan Cesarano di Castellammare: 6 indagati

Tornando invece alle estorsioni, dall’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli emerge che proprio Maragas senior commissionava le tangenti dal carcere, attraverso un cellulare. Il tutto, con l’aggravante di agevolare il clan Cesarano, che ha il quartier generale al rione Ponte Persica.

Le estorsioni, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero state perpetrate ai danni del gestore di un tratto di spiaggia a Castellammare di Stabia, del titolare di una falegnameria nonché del titolare di uno studio commerciale. In uno degli episodi, per commettere l’attività estorsiva, Maragas si sarebbe avvalso di un cellulare illecitamente detenuto all’interno dell’istituto penitenziario.

Le vittime del giro di estorsioni

Un’attività estorsiva che gli indagati avrebbero perpetrato soprattutto la scorsa estate, ai danni di un imprenditore che gestisce un tratto di spiaggia situato a ridosso del centro cittadino. Stesso discorso vale per il titolare di un’attività di falegnameria e per un commercialista. Secondo gli inquirenti era lo stesso Maragas, direttamente dal carcere, a segnalare le vittime da taglieggiare.

Nell’ambito della stessa inchiesta, gli inquirenti hanno scoperto un mini droga – shop, gestito da giovani stabiesi ritenuti contigui (ma non affiliati) alla stessa organizzazione malavitosa. Per questo motivo Del Gaudio, Criscuolo ed Esposito sono sottoposti alla misura di presentazione obbligatoria alla polizia giudiziaria. Le forze dell’ordine hanno accertato vari episodi di consegna di droga, sempre nella zona periferica di Castellammare.

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