Riscoprire le tradizioni e lanciare un messaggio di speranza, tra pandemia e guerra: è con questo spirito che si è concluso a Pimonte, questa mattina, l’evento “Fratielle e surelle, dodici stelle e un falò” in versione pimontese. Una tradizione tipica di Castellammare, che è stata però “esportata” nella cittadina dei monti Lattari, ex presidente della Pro Loco originario della città stabiese.
Pimonte, concluso l’evento “Fratielle e surelle, dodici stelle e un falò”: “Un appuntamento importante”
Ieri sera, prima della dodicesima stella, nella frazione Tralia si è tenuta la solenne veglia, con la benedizione e l’accensione di un falò. Questa mattina invece, spazio alla tradizionale processione prima della celebrazione della Santa Messa. L’evento è stato organizzato dal comitato “Dodici stelle e un falò”, in collaborazione con la parrocchia della Beata Vergine Immacolata di Tralia. Per 12 mattine, per le strade del paese c’è stato il canto di “Fratielle e surelle”, a cura del maestro Aniello Cuomo, definito da tutti “l’usignolo dei Monti Lattari”.
“Abbiamo deciso di rinnovare anche quest’anno un appuntamento importante”
“L’evento è entrato ormai a pieno titolo anche nel dna dei pimontesi. – afferma Biagio Donnarumma – Abbiamo deciso di rinnovare anche quest’anno un appuntamento importante, che rievoca uno dei più importanti e tradizionali riti del passato. Proprio con Fratielle e surelle, infatti, si dava anticamente il via al periodo natalizio, onorando l’Immacolata Concezione. Voglio fare i miei complimenti al maestro Cuomo, uno dei pochi che sente davvero il significato di questa festa. Un grazie particolare va anche al parroco don Antonino Lazazzera”.