Un libro di 224 pagine, e più di cento immagini, per raccontare l’altra costiera amalfitana, quella delle donne dei villaggi rurali che, fino ad alcuni decenni fa, a spalla, rifornivano Amalfi e i principali centri urbani di tutto ciò che serviva a farla vivere e prosperare. Non ricevendo in cambio grandi vantaggi, se non la sopravvivenza, dalla enorme ricchezza che proprio in quegli anni andava costituendosi.
“Il lavoro delle donne”, di Rita Di Lieto, edito da Officine Zephiro, per la collana Volamarina, sarà presentato venerdì 16 dicembre, alle ore 17.30, presso l’auditorium di Villa Rufolo, a Ravello, nel corso di una serata condotta da Luigi Mansi, aperta dai saluti del sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier.
Fino alla fine del secondo conflitto mondiale, si legge nel volume, quasi tutto il peso dei trasporti, dalla montagna e dalle colline al centro, gravava sulle spalle delle donne del popolo. Trasportavano in carovana pali per i pergolati, frasche per coprire i limoni, legna, carboni per forni e cucine, barili di vino, cofani di frutta, verdura e agrumi.
Al seguire, la proiezione del docu-film “Le portatrici”, di Pierfrancesco Cantarella, dedicato prorio alle “furmechelle”, così chiamate perché procedevano in fila, salendo e scendendo attraverso i ripidi sentieri che dalle colline portavano alla costa. La pellicola raccoglie le testimonianze di uomini e donne, che hanno trascorso la loro vita tra pergolati di limoni e magazzini di raccolta e smistamento, e ci restituisce con una prospettiva critica una realtà tragica, che va oltre il folclore. La serata sarà impreziosita dagli interventi musicali del gruppo I Discede.