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L’isola ecologica resta sequestrata e traversa Fondo d’Orto a Castellammare di Stabia diventa discarica a cielo aperto. Nella zona che dà l’accesso al centro di raccolta, sono comparsi addirittura pezzi di un’autovettura e dei mobili da cucina. Una situazione assurda, che ha spinto alcuni residenti a segnalare il tutto alla sezione Ambientale della polizia municipale che ha effettuato un sopralluogo.

Castellammare: traversa Fondo d’Orto diventa discarica a cielo aperto

Una storia che va avanti da diversi giorni, considerato che anche la scorsa settimana cumuli di rifiuti furono abbandonati nella notte a pochi metri dal cancello d’ingresso dell’isola ecologica. Tra i rifiuti scaricati, anche arredi di un supermercato che ormai non servivano più: banchi, frigo, espositori e altri arredi. Gli incivili che arrivano davanti ai cancelli della struttura di traversa Fondo d’Orto non tornano indietro e tantomeno contattano l’azienda che garantisce la raccolta dei rifiuti a Castellammare, per capire come conferirli.

Ma preferiscono scaricare tutto lungo la strada, a pochi metri dal cancello. E pian piano, proprio in traversa Fondo d’Orto si sta formando una discarica abusiva. Adesso però potrebbe arrivare una svolta dal punto di vista delle indagini, anche perché l’intera area è videosorvegliata e le forze dell’ordine potrebbero presto risalire ai responsabili. La struttura è stata chiusa dopo le verifiche effettuate dai carabinieri del Noe che avevano rilevato diverse criticità, soprattutto per quanto riguarda l’impermeabilizzazione di un’area dove passa un canale affluente del fiume Sarno.

Progetti per l’adeguamento infrastrutturale dell’isola ecologica

Problemi conosciuti dal Comune che aveva presentato anche progetti per l’adeguamento infrastrutturale dell’isola ecologica. Con l’obiettivo di ottenere finanziamenti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Intanto resta caldo anche il fronte aperto tra sindacati e Comune, in vista del nuovo appalto che assegnerà il servizio di raccolta differenziata in città per i prossimi cinque anni.

Si è svolto un incontro tra le parti a Palazzo Farnese, ma si è trattato di un vertice interlocutorio. Le posizioni non sono cambiate e così il rischio, quanto mai concreto, è che con l’apertura delle buste almeno 26 netturbini possano perdere il lavoro. Il capitolato d’appalto, infatti, prevede il taglio da 172 a 146 operatori ecologici. E dopo lo sciopero di lunedì scorso, potrebbero esserci altre forme di protesta se nei prossimi giorni la situazione non dovesse sbloccarsi.

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