Si è appena conclusa al Lusail Stadium una delle finali più belle della storia dei Mondiali, una partita fuori di testa, che vede l’Argentina portarsi a casa il suo terzo titolo a scapito della Francia che non riesce a superare l’Albiceleste solo con Mbappè.
E’ stata una partita spettacolare e ricca di colpi di scena uno dopo l’altro: i biancocelesti si fanno riprendere prima nei tempi regolamentari, poi ai supplementari, fino ad arrivare alla lotteria dei rigori, che premia Messi e compagni.
Dopo la cerimonia di chiusura sulle note degli inni di Qatar 2022, è proprio Messi ad aprire le danze della finale con un calcio di rigore perfetto. Viene coronata con il gol la miglior prestazione dell’Argentina in questo mese. Ma non è finita, perchè sono scatenati anche Mac Allister e Di Maria.
Sono loro due, al minuto 35, a finalizzare un contropiede memorabile, da mostrare alle scuole calcio. El Fideo mette la palla alle spalle di Lloris e indirizza la Coppa del Mondo verso Buenos Aires. Ancora una volta l’uomo delle finali alza la voce in una finale. Il suo non era stato un Mondiale entusiasmante, ma oggi è stato uno degli uomini decisivi di un’Argentina incantevole.
Si va all’intervallo con l’Albiceleste in vantaggio di due gol, vantaggio che sarebbe potuto diventare anche più severo. Francia completamente assente nei primi 45 minuti, tant’è che prima del duplice fischio Deschamps getta nella mischia Kolo Muani e Thuram per gli spenti Giroud e Dembelè.
Nella ripresa l’Argentina lascia giocare i francesi e riesce a tenere botta fino all’80’, quando les Bleus conquistano un calcio di rigore, trasformato da Mbappè. L’Argentina si era rilassata, la Francia prende coraggio, e in men che non si dica ancora Mbappè fa doppietta con una rete meravigliosa. Due gol in due minuti e si ristabiliscono gli equilibri.
Dopo un corposo recupero, si va ai supplementari, nel cui primo tempo regge il 2-2 malgrado due occasioni d’oro sciupate in malo modo da Lautaro Martinez. L’attaccante dell’Inter nella ripresa si farà poi perdonare, calciando addosso a Lloris, ma mettendo sui piedi di Messi la palla del 3-2.
Sembra fatta, ma l’Argentina si rilassa ancora, e si sa che la Francia non perdona: altro calcio di rigore, decisione discutibile dell’arbitro Marciniak, altro gol di Mbappè. Stessa porta, stesso lato, stavolta “El Dibu” è spiazzato.
Ultimi istanti di pura follia al Lusail: prima Kolo Muani si divora il gol del secondo Mondiale di fila, complice un miracolo di Emiliano Martinez, sul contropiede Lautaro Martinez di testa non inquadra lo specchio della porta
Ai rigori “El Dibu” sale in cattedra: neutralizza il rigore di Coman e per poco non mette una pezza anche su quello di Mbappè. Quattro rigori su quattro per l’Argentina, gli errori di Coman e Tchouameni costano carissimo ai francesi.
L’Argentina è campione del mondo, si è avverata la profezia del Dio del pallone Maradona, che nell’86’ indicava casualmente la bandiera del Qatar dopo aver vinto un Mondiale da protagonista. Oggi in Qatar Messi, il suo discepolo più bravo, trascina con le unghie e con i denti la sua Argentina a vincere il Mondiale e riporta nella “tierra de Diego y Lionel” un trofeo che mancava da 36 anni.
E’ grande festa a Doha, dove Lionel Messi trova l’ultimo pezzo del puzzle che completa una carriera straordinaria: gli mancava solo la Coppa del Mondo. Ma è grande festa a Buenos Aires, a Rosario, a Cordoba: dalla foresta amazzonica alle grandi città argentine, si festeggia una vittoria storica della Coppa del Mondo. E senza dubbio festeggia da lassù anche Diego Armando Maradona, il più grande campione che il mondo del calcio abbia mai conosciuto.
Napoli in festa con i colori del D10S
Com’era inevitabile, dopo il rigore di Montiel, la passione è esplosa anche a migliaia di chilometri dall’Argentina. In quell’angolo di Sud Italia che tanto ha in comune con lo stato del Sud America: ai Quarteri Spagnoli, nel piazzale del murale di Maradona.
Dai Quartieri Spagnoli al lungomare, passando per i Decumani e la provincia: migliaia di argentini si sono uniti ai napoletani per festeggiare questa vittoria storica. Il bello del calcio, che unisce popoli distanti. I napoletani, si sa, sono scaramantici e molti credono che questo sia un segno divino: la vittoria dell’Argentina aprirà le porte allo Scudetto del Napoli, che manca da oltre trent’anni, dai tempi di Diego Armando Maradona, che si lasciava due anni fa.
Fra una settimana sarà Natale, ma a quanto pare l’Argentina ne ha trovato un altro: questo 18 dicembre 2022 sarà ricordato a lungo, almeno nei prossimi 4 anni, perchè da oggi fino all’inizio di United 2026, la nazionale argentina verrà identificata come detentrice della Coppa del Mondo.
Giuseppe Garofalo