Un tortuoso e lungo percorso in tribunale per ottenere giustizia: un diritto chiesto a gran voce dai genitori della piccola Giorgia, bimba morta prima di nascere alla clinica Maria Rosaria di Pompei, attraverso il loro legale di fiducia, l’avvocato Giovanni Tortora. Per mamma Antonietta Donnarumma, 38enne di Torre Annunziata, e suo marito, Rosario Longobardi, il calvario giudiziario si è chiuso solo ieri, con la sentenza di primo grado emessa dal giudice del tribunale oplontino.

Bimba nata morta a Pompei: condannata in primo grado la ginecologa

“Dopo 3 anni, 3 anni maledetti” così scrive ora papà Rosario sul proprio profilo Facebook, il Tribunale ha condannato a 8 mesi di reclusione (pena sospesa) la ginecologa pompeiana della clinica in via Colle San Bartolomeo, la dottoressa E. A. Secondo il giudice, la dottoressa avrebbe “cagionato per colpa” l’interruzione della quarta gravidanza di mamma Antonietta. La sentenza di primo grado, ieri, ha stabilito anche la condanna della struttura sanitaria – in solido con la ginecologa – al pagamento di una provvisionale da 100mila euro a genitore.

La tragedia il 10 marzo del 2019

E’ il 10 marzo del 2019. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, mamma Antonietta, giunta alla 37esima settimana della sua quarta gravidanza, corre al pronto soccorso della clinica Maria Rosaria a causa di un malessere provocato forse da contrazioni uterine. La mamma di Torre Annunziata viene quindi, nello stesso giorno, sottoposta in clinica a un tracciato cardiotocografico. Secondo l’accusa, nonostante quel tracciato dimostrasse la presenza di contrazioni, la dottoressa E. A., anziché disporre il ricovero, l’avrebbe dimessa, prescrivendo degli antidolorifici.

Dopo alcune ore, la tragedia: la rottura dell’utero, il distacco della placenta, la nuova disperata corsa in clinica, a Pompei, per un cesareo urgente che alla fine si rivelerà inutile. L’11 marzo del 2019, infatti, il feto muore per una probabile ipossia. Da qui, subito dopo, l’apertura dell’inchiesta, la richiesta di giustizia da parte della coppia di genitori, il rinvio a giudizio ottenuto dal pm per la dottoressa di Pompei, una “difficile” costituzione come parte civile formalizzata in tribunale. Ieri, la sentenza di primo grado.

Il legale: “”E’ stata una lotta contro Golia”

“E’ stata una lotta contro ‘Golia’, ma alla fine ha prevalso la verità. Non sono bastati luminari della medicina per ‘mistificare’ una vicenda che è apparsa colpevolmente drammatica fin dalle origini” commenta ora il legale della coppia, l’avvocato Giovanni Tortora.

Salvatore Piro

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