Il Gazzettino vesuviano | IGV

Spaccio da Torre Annunziata fino alla penisola sorrentina: il Riesame rimette in libertà uno dei 33 indagati

sorrento droga

Spaccio da Torre Annunziata fino alla penisola sorrentina, la maxi-inchiesta rischia di “franare”. Il Riesame rimette in libertà uno dei 33 indagati. E’ il giovane Domenico Pulzella, presunto pusher 30enne di Piano di Sorrento travolto dall’ultima indagine condotta dalla Procura di Torre Annunziata intorno a un gigantesco business illecito che, secondo l’accusa, ha permesso di accertare l’esistenza di un’importante piazza di spaccio di sostanze stupefacenti attiva nel centro di Vico Equense e utilizzata per la distribuzione della droga nei diversi comuni della costiera sorrentina.

Spaccio da Torre Annunziata fino alla penisola sorrentina: il Riesame rimette in libertà uno dei 33 indagati

Pulzella, difeso dagli avvocati Adriano Cafiero ed Enrica Visconti, era, per questo motivo, finito agli arresti domiciliari il 14 dicembre scorso. Ora, però, i giudici di Napoli hanno completamente annullato l’ordinanza di custodia cautelare a suo carico emessa pochi giorni fa dal gip ed eseguita dai carabinieri del Comando di Napoli nelle province di Napoli, Caserta, Salerno, Cosenza, Ragusa e Caltanissetta, nell’ambito delle recenti e vaste indagini sullo spaccio di droga in Penisola sorrentina.

La scarcerazione di Pulzella potrebbe rappresentare un “pericoloso” precedente per i pm, perchè in grado di travolgere l’intero castello accusatorio. Basta infatti leggere i motivi che hanno spinto il Riesame, lo scorso 27 dicembre, ad accogliere la tesi difensiva: difetto di motivazione dell’ordinanza cautelare a carico degli indagati. In sostanza, il presidente Marina Cimma, della XII Sezione, Collegio C, Tribunale di Napoli, ha accolto la tesi degli avvocati di Pulzella fondata sulla “carenza di motivazione”.

“Confusione nel destinatario dell’atto”

La maxi-ordinanza, infatti, sarebbe fondata quasi esclusivamente su di una “non condivisibile tecnica redazionale – così si legge negli atti passati poi al vaglio del Riesame – con la quale il gip, richiamando in motivazione le singole imputazioni con un’indicazione numerica non sempre corrispondente a quella contenuta nell’atto accusatorio finisce con l’ingenerare non poca confusione nel destinatario dell’atto, non comprendendosi a quali capi d’imputazione facciano riferimento taluni ragionamenti”.

Un motivo squisitamente formale ma in grado, molto probabilmente, di travolgere l’intero impianto accusatorio. Del resto, di tempo da attendere ce n’è davvero poco. I ricorsi degli altri 32 indagati saranno discussi tra pochissimo ore in aula. Secondo l’accusa, i probabili fornitori di droga erano operativi nel rione Penniniello di Torre Annunziata, nell’area stabiese e nel centro di Napoli. Qui i presunti pusher acquistavano la droga da rivendere poi in Penisola.

Droga, armi e ricettazione: 24 arresti tra Sorrento, Castellammare, Torre Annunziata e Napoli

Sono oltre mille le cessioni di sostanza stupefacente documentate dai carabinieri per il periodo che va tra l’estate del 2020 all’inverno del 2021. I carabinieri, durante le notifiche dei provvedimenti a tutti gli indagati, hanno sequestrato una pistola pronta all’uso e due manganelli in legno, riportanti lo slogan fascista “Credere, Obbedire, Combattere”, sui quali si stanno facendo ulteriori accertamenti. Trovati e sequestrati poi 6 coltelli, un’ascia, una lama artigianale, una piccozza, una multilama “ninja”.

Salvatore Piro

Exit mobile version