E’ già frattura nel centrodestra (e in Fratelli d’Italia in particolare) per la scelta del prossimo leader della coalizione in vista delle Elezioni Amministrative del 2024 a Castellammare di Stabia. Sono due al momento i nomi più gettonati per la leadership: si tratta di Luigi Bobbio (già sindaco di Castellammare e magistrato) e di Massimo De Angelis (candidato sindaco nel 2018 di una coalizione civica, sostenuta anche dal Partito Democratico, ma da sempre uomo di centrodestra). E la politica stabiese si spacca prima ancora di provare a riorganizzarsi per la formazione di una classe dirigente, in grado di ricomporre i cocci dopo lo scioglimento del consiglio comunale (per presunte infiltrazioni camorristiche), avvenuto lo scorso 24 febbraio.
Castellammare: è già frattura nel centrodestra (e in FdI) per la scelta del leader alle Amministrative
Anche nel partito della Meloni sono due le correnti di pensiero pronte a confrontarsi: da un lato quella che vede di buon occhio il ritorno sulla scena politica locale di Bobbio, la cui esperienza amministrativa fu bruscamente interrotta dalle dimissioni a valanga dei consiglieri comunali, anche del suo schieramento.
Dall’altro lato cresce invece la schiera dei fedelissimi di De Angelis, pronto a rimettere insieme il nuovo centrodestra. Le prime settimane dell’anno che verrà saranno tuttavia indicative sulla scelta. Anche perché, se la Lega sembra aver ormai abbandonato le ambizioni per la leadership (anche a causa del risultato deludente ottenuto alle Politiche del 25 settembre scorso), Forza Italia attende con ansia le sentenze sull’incandidabilità di 14 politici (tra cui l’ex sindaco Gaetano Cimmino) e sul ricorso presentato al Tar Lazio in merito allo scioglimento dell’assise cittadina.
Prime fratture nel partito della premier Meloni
In caso di esito positivo, Cimmino sarebbe pronto a rimettersi alla guida della coalizione. In caso contrario, invece, potrebbe scattare il via libera per consegnare la leadership a Fratelli d’Italia. Ma la competizione tra Bobbio e De Angelis pare aver già scatenato una tensione interna, che avrebbe innescato le prime fratture nel partito della premier Meloni. Anche nel centrosinistra la situazione appare molto complessa.
Il Pd è a sua volta spaccato in diverse correnti. Un’ala infatti sembra pronta a realizzare il “campo largo”, allargato ad Azione e Movimento 5 Stelle. Mentre un’altra sarebbe convinta ad escludere i grillini dall’alleanza. Uno scenario in cui entrano in gioco anche Italia Viva e Azione, che stanno provando ad aggregare per assumere un ruolo nella contesa politica che potrebbe prendere il via già tra la primavera e l’estate, quando inizieranno a definirsi gli equilibri in vista delle amministrative.