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La scritta “Auguri felici a chi non tradisce gli amici”, la pistola in pugno e l’esplosione di diversi colpi: è il video choc che proviene da Castellammare di Stabia che è circolato sui social media ed è stato segnalato al deputato di Alleanza Verdi – Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Il protagonista del video, stando a quanto reso noto dal deputato, sarebbe legato o imparentato con il killer di camorra Michele Abbruzzese, scarcerato nel 2019 per motivi di salute dopo una condanna a 40 anni di reclusione (cugino del defunto boss Michele D’Alessandro).

Castellammare, video choc sui social contro i pentiti di camorra: indagini in corso

“Abbiamo ricevuto da alcuni cittadini la segnalazione dell’ennesimo video criminale postato sui social. – ha detto Borrelli – Un soggetto che, pistola in pugno, si riprende mentre esplode diversi colpi aggiungendo la scritta ‘Auguri felici a chi non tradisce gli amici’. Abbiamo subito chiesto la verifica di tali circostanze che sarebbero quantomeno inquietanti. Ricordo, infatti, il gravissimo episodio accaduto sempre a Castellammare nel giorno dell’Immacolata del 2018 quando fu incendiato un falò con sopra un manichino con un cartello appeso al collo recante la scritta ‘Così devono morire i pentiti’.

“Un gesto di ritorsione nei confronti dei collaboratori di giustizia”

Un gesto di ritorsione nei confronti proprio dei collaboratori di giustizia che hanno fatto decapitare il famoso clan D’Alessandro, uno dei più potenti nello stabiese. Oramai da tempo i social sono utilizzati per lanciare messaggi espliciti o minacciare esponenti di clan rivali e collaboratori di giustizia secondo i classici codici della malavita. Senza vergogna, i protagonisti di questi video mostrano il volto in segno di sfida allo Stato e ai destinatari dei messaggi.

Ritengo fondamentale monitorare questo fenomeno intensificando l’attività di web-patrolling su questi criminali da parte delle forze dell’ordine visto che, come appare oramai acclarato, parte consistente delle loro attività si è trasferita sul web”.

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