Finisce 1-0 in quel di Milano tra Inter e Napoli, al ritorno in campo dopo un mese e mezzo di stop causa Mondiale: un ritorno amaro per la formazione di Spalletti, che sul prato di San Siro trova la prima sconfitta in campionato, la seconda stagionale, dopo l’indolore 2-0 a Liverpool.

Scivolone senza dubbio pesante per il Napoli, che lascia andare tre punti per la strada, diminuendo il divario dal secondo posto. Intanto Milan (la seconda della lista) e Juve bussano alla porta con due vittorie di misura rispettivamente a Salerno e Cremona.

D’altro canto, c’è da ribadire che c’è ancora un buon distacco dalle inseguitrici, malgrado la falsa (ri)partenza. Ma, per non rilassarsi, quello che aspetta gli azzurri è un mese di gennaio difficilissimo, iniziato stasera e che proseguirà già da domenica a Genova contro la Sampdoria, per non parlare delle partite contro Juventus e Roma.

Sarà importante ottenere più punti possibile e non cadere in una trappola che da anni si ripresenta: nel mese di gennaio è ormai un classico vedere brusche frenate da parte del Napoli, frenate che spesso e volentieri sono costate risultati importanti.

Prestazione del resto opaca degli azzurri, che faticano a costruire azioni interessanti, calciando nello specchio della porta solamente una volta in 94 minuti di gioco. Tutt’altra storia per i nerazzurri, che si fanno ingolosire dalle sbavature partenopee per dare fastidio a Meret, in dubbio fino all’ultim’ora per qualche linea di febbre.

Inter poco lucido, ma sufficiente a passare con Dzeko

La formazione di Inzaghi pecca di mancanza di lucidità sotto porta sin dai primi minuti, in cui il Napoli sbanda di fronte ad un inizio esaltante dei padroni di casa. Dopo alcune sfuriate interiste, gli azzurri cominciano a fare il proprio gioco, sbattendo di fronte ad un’ottima organizzazione difensiva nerazzurra.

Vere e proprie occasioni per il Napoli non ci sono, a parte una deviazione di Anguissa verso la fine del primo tempo che si esaurisce sul fondo dopo aver attraversato buona parte dell’area di rigore. Lukaku, invece, grazia Meret in diverse occasioni.

Nella ripresa l’Inter parte forte come nel primo tempo, facendo apparire i partenopei in affanno. La difesa napoletana regge solo 10 minuti prima di cedere a Dzeko, che approfitta di un grave errore di marcatura da parte di Rrahmani per ribadire in rete l’ottimo spunto offerto da Dimarco.

Le sostituzioni non cambiano l’esito della partita

La reazione del Napoli è comunque limitata, vista la grande attenzione della retroguardia nerazzurra e le difficoltà di manovra che vanno a peggiorare con il tempo. Spalletti prova a cambiare qualcosa inserendo nella mischia Raspadori e Lozano, mosse che non si sono rivelate affatto azzeccate.

Il tempo scorre e il tecnico toscano cerca di sfoderare qualche altro asso nella manica: entrano prima Ndombelè ed Elmas, poi Simeone. Niente da fare: solitamente le sostituzioni cambiavano la storia dei match, stasera non c’è stato verso.

Il vero campanello d’allarme suona troppo tardi, quando c’è tanta stanchezza e ci si affida ad alcune giocate dei singoli strozzate dai falli dell’Inter. Raspadori inquadra lo specchio della rete per la prima volta, ma nulla di esaltante: tiro centrale che trova la pronta risposta di Onana.

Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno?

Finisce quindi 1-0 per l’Inter, una sconfitta che ha due facce: da una parte si può vedere il bicchiere mezzo vuoto, con lo spettro della crisi di dicembre e gennaio che per l’ennesima volta torna a dare fastidio al Napoli.

Ma si può chiaramente vedere il bicchiere mezzo pieno: innanzitutto c’è da dire che si è giocato contro una squadra difficile e che altre informazioni post-Mondiale si avranno contro la Sampdoria, che va però assolutamente battuta, per non peggiorare le cose.

Tralasciando però questo aspetto, è tempo di tirare fuori alcune chicche, simili a quelle che hanno accompagnato l’Argentina a vincere il Mondiale. A proposito di Albiceleste, Maradona vinse il Mondiale nel 1986 per poi vincere lo Scudetto a Napoli nella stessa stagione. Chissà se il destino di Argentina e Napoli, due passioni per il pallone così forti, non possa incrociarsi di nuovo.

Ma non è finita qui: sempre in ottica Scudetto, ricordiamo che gli azzurri hanno portato a casa due volte il tricolore, entrambe le volte perdendo a San Siro contro l’Inter.

Per finire ancora un’altra chicca

Questa davvero clamorosa: il 4 gennaio 1987 gli azzurri persero 3-1 contro la Fiorentina al rientro dalle feste di Natale, poi si sa come andò a finire. Non è la Fiorentina, non è un 3-1 ma più o meno le cose coincidono…

E’ una sconfitta dura per il Napoli, ma le aspettative sono ancora altissime: si pensa già alla partita di domenica contro la Sampdoria, match spigoloso in cui i partenopei dovranno lasciar andare le preoccupazioni e conquistare tre punti di importanza vitale in un momento clou della stagione. Ma alla domanda “Si può ancora sognare?” è lecito rispondere “Certo”.

Giuseppe Garofalo

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