Guide turistiche, presentato l’ennesimo disegno di legge per regolamentare la professione. Lo stallo decennale resta, ma i sindacati apprezzano il nuovo “sforzo” fatto stavolta dal senatore Marco Croatti (M5s). Si tratta di una riforma tanto complessa quanto eccessivamente attesa anche dalle guide di Pompei ed Ercolano, che infatti continuano a denunciare “il fiorire dell’abusivismo in tutte le sue forme e limitazioni sempre più gravi alla professione” così ha dichiarato, tra gli altri, la presidente di Agta, Isabella Ruggiero.
Guide turistiche a Pompei ed Ercolano, presentato l’ennesimo disegno di legge
La riforma della professione continua però a restare bloccata in Senato, ora siamo entrati nell’undicesimo anno di esasperante attesa. Una nuova speranza per i tanti giovani che hanno deciso di accompagnare, in maniera seria e professionale, i turisti italiani e stranieri che ogni anno giungono soprattutto in Campania per ammirarne il fascino architettonico e le sue bellezze archeologiche lo ha da ultimo fornito il senatore Croatti.
“La disciplina della professione delle guide è stata oggetto di numerosi tentativi di riforma, che hanno generato caos e un’anarchia legislativa assoluta” ha ammesso proprio Croatti. Una riforma che oggi è “essenziale per un Paese come l’Italia che vive di turismo e di cultura ma da anni attende una legge di riordino della professione” per cui è “inderogabile l’intervento del legislatore, al fine di rendere chiara la normativa”. Durante la scorsa legislatura la commissione Industria e Turismo del Senato aveva approfondito il tema attraverso l’esame di alcuni disegni di legge.
Lo stallo decennale resta, ma i sindacati apprezzano il nuovo “sforzo”
Era stato svolto un lunghissimo ciclo di audizioni a cui era seguita la definizione di un testo unificato e la presentazione di circa 200 emendamenti. Lo scioglimento anticipato del Parlamento aveva però interrotto l’iter del provvedimento. Questo nuovo ddl, spiega il senatore M5s, “intende fare proprie buona parte delle considerazioni emerse nel dibattito già svolto”. Il ddl Croatti (che si compone di 14 articoli) si propone di delineare l’oggetto della professione di guida turistica individuato nell’articolo 2 quale professionista abilitato e in possesso dei titoli idonei ad illustrare e interpretare, in modo non occasionale, i beni materiali e immateriali che costituiscono il patrimonio storico, culturale, architettonico, artistico, archeologico e monumentale italiano, in correlazione anche ai contesti demo-etno-antropologici, paesaggistici ed enogastronomici che caratterizzano le specificità territoriali”.
La formazione contro l’abusivismo
Si prevede inoltre l’introduzione di un sistema finalizzato ad assicurare un’idonea formazione delle guide turistiche e a garantire i professionisti dall’esercizio abusivo della professione. L’esercizio della professione viene così subordinato al superamento di un esame di idoneità indetto con cadenza biennale dal ministero del Turismo ed alla conseguente iscrizione all’elenco nazionale delle guide turistiche. Con l’articolo 7 del nuovo ddl si prevede che le Regioni possano organizzare corsi di formazione con una durata di 650 ore da destinare alle guide turistiche iscritte all’elenco nazionale che intendano acquisire ulteriori specializzazioni tematiche o territoriali.
Il presidente di Gti (Guide Turistiche Italiane), Simone Fiderigo Franci, ha già sottolineato come la situazione di stallo legislativo stia ormai “favorendo l’abusivismo, che trova terreno fertile in un contesto schizofrenico”. Le guide specializzate scarseggiano, in troppi ormai si improvvisano nell’assoluta inconsapevolezza dei clienti. Quella di cui parliamo è “una legge attesa da quasi 10 anni dalla categoria, che costituisce un obiettivo improrogabile, inserito per fortuna dal Governo Draghi nel Pnrr – ha detto ancora la presidente di Agta, Ruggiero – . Il vuoto normativo ha causato non solo il blocco delle nuove abilitazioni, ma anche il fiorire dell’abusivismo in tutte le sue forme. E’ necessario uno spirito costruttivo e flessibilità da parte di tutte le parti in gioco, che dovranno essere disposte a fare un passo indietro per arrivare a una soluzione condivisa, che sia la migliore realisticamente realizzabile.”
“Una definizione chiara e completa della guida”
Queste, in sintesi, le prime richieste sindacali: una definizione chiara e completa della guida, del suo ruolo e delle attività a lei riservate, il fine sia turistico che didattico delle visite, il diritto di esercitare la professione in tutti i siti pubblici senza limitazioni monopolistiche da parte di direzioni, concessionari o gestori; l’innalzamento dei criteri di accesso tramite laurea magistrale, la verifica delle competenze con esami seri, la necessità di un esame di Stato come per le altre professioni normate.
Salvatore Piro