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Grande Progetto Pompei, il “Milleproroghe” prolungherà per un anno l’Unità

Il “Milleproroghe” prolungherà per un anno la scadenza del Grande Progetto Pompei. Sarà la commissione Cultura del Senato, nella seduta prevista domani, martedì 17 gennaio, alle ore 15, ad esprimere il proprio parere su quanto previsto dal Decreto Milleproroghe. Si tratta del provvedimento che, dopo l’ok di Palazzo Madama, dovrà passare alla Camera per essere convertito in legge entro il prossimo 27 febbraio.

Grande Progetto Pompei, il “Milleproroghe” prolungherà per un anno l’Unità

Il Decreto è all’esame delle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio. Il cosiddetto Milleproroghe contiene molte misure riguardanti l’ambito culturale. Tra queste spicca la volontà di prorogare, fino al 31 dicembre 2023, l’attività finora svolta dall’Unità Grande Pompei, dal direttore generale di progetto, dal vice direttore e dalla struttura di supporto al direttore generale.

Il tutto, nelle intenzioni del Governo, servirà a garantire la prosecuzione delle attività di tutela, recupero e valorizzazione del sito e delle aree limitrofe oltre al pieno svolgimento dei compiti assegnati. Il direttore generale, che assumerà la denominazione di direttore generale per il supporto e l’accelerazione della spesa, sarà anche deputato all’espletamento di attività di controllo dello stato di attuazione dei programmi di spesa, nazionali e comunitari, di competenza del ministero della Cultura, con particolare riguardo a quelli del Pnrr.

Lo stato del Gpp

Inoltre è prevista la proroga, fino al 2023, dello stanziamento, nel limite complessivo pari a 150mila euro, destinato a consentire l’integrazione della struttura di supporto al direttore generale di progetto. Tali compensi sono posti a valere sulle risorse disponibili nel bilancio del Parco archeologico di Pompei.

Il piano salva scavi da 105 milioni di euro finanziato dall’Unione Europea, dopo i clamorosi crolli registrati tra le domus di Pompei nel 2014, interessa complessivamente i 9 Comuni che circondano il Parco Archeologico. “Abbiamo appaltato lavori per 157 milioni di euro“, ha già precisato il generale di brigata dei carabinieri Giovanni Di Blasio, che è al vertice del Grande Progetto dal luglio 2021. “52 milioni in più rispetto ai 105 stanziati da Bruxelles. Questo è stato possibile perché abbiamo risparmiato sugli appalti”.

Previsti per il Piano delle Opere 55 interventi

Ed è grazie a tale risparmio che “abbiamo potuto finanziare con 10 milioni di euro il progetto più imponente, il cosiddetto intervento M, che ci ha dato la possibilità di fare le nuove scoperte della regio V dove sono venuti alla luce il Thermopolium e la domus di Leda e il Cigno“. Originariamente erano previsti, per il Piano delle Opere, 55 interventi.

Di questi, 4 sono stati accorpati ad altri interventi, 6 sono confluiti in altre progettazioni, 2 sono stati sostituiti da nuove progettazioni e 1 preavvisato. Dai 55 interventi originariamente previsti, si sono concretizzate 42 gare (che hanno coinvolto 46 interventi) alle quali vanno aggiunte le 5 gare bandite per gli interventi di nuova progettazione (il restauro dei Legni di Moregine, il restauro della Casa di Rosellino, i tre interventi di “Italia x Pompei”). In ultima analisi, nell’ambito del Piano delle Opere, sono state bandite 47 gare relative a 51 interventi.

Osanna: “Ora è fondamentale proteggere Pompei”

Dopo le riaperture al pubblico “ora è fondamentale proteggere Pompei. – ha nel frattempo sottolineato all’Adkronos Massimo Osanna, ex Soprintendente di Pompei, ora a capo della direzione musei del ministero della Cultura – Si è finalmente creata una squadra di manutenzione programmata, assumendo cinquanta persone fra operai specializzati e restauratori, cui se ne sono aggiunti ultimamente altri dieci, con squadre dirette da un ingegnere, un architetto e un archeologo, che operano in modo interdisciplinare, monitorando il territorio, programmando gli interventi, inserendo tutti i dati in un archivio informatizzato e digitalizzato. Quello di Pompei è un sistema virtuoso” ha assicurato Osanna.

Salvatore Piro

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