Beni Culturali, il nuovo anno si apre con il flop del vecchio ministro Dario Franceschini: ItsArt, la promessa “Netflix della cultura”, va in liquidazione con perdite per oltre 7 milioni di euro. Il neoministro Gennaro Sangiuliano ha deciso infatti di mettere in liquidazione quella che il suo predecessore, Dario Franceschini, appunto, aveva contrariamente definito la “Netflix della cultura italiana”.

Pompei, flop del “Netflix della cultura”: perdite per 7 milioni di euro, società in liquidazione

Il debutto della fallimentare ItsArt che, attiva dal 31 maggio 2021, offriva contenuti esclusivi disponibili anche all’estero per “celebrare il patrimonio culturale italiano in tutte le sue forme”, si era indissolubilmente e dunque fin da subito legato ai grandi eventi promossi dal Parco Archeologico di Pompei. Era il 26 ottobre 2021 quando, nell’Auditorium degli scavi, veniva presentato “Reliving at Pompeii”: il docufilm celebrativo del 50esimo anniversario relativo alle riprese del film-concerto che, in un connubio quasi ascetico, riuscì a unire la secolare storia di Pompei alla contemporaneità rock dei mitici Pink Floyd.

Il docufilm celebrativo, diretto da Luca Mazzieri, ha infine ripercorso in 5 episodi “i momenti creativi” del suo celebre regista scozzese Adrian Maben “in un viaggio intimo dentro il Parco Archeologico” per andare alle origini del primo ciak datato addirittura 1971. ”Reliving at Pompeii”, in diretta dall’Anfiteatro, è stata dunque la prima trasmissione lanciata in esclusiva gratuita, a partire dal 28 ottobre, ore 20, sulla piattaforma “flop” digitale del Ministero della Cultura: “ItsArt.tv”. Nel 2020, l’allora Mibact, insieme a Cdp, aveva dato il via alla costituzione della nuova società partecipata al 51% da Cdp e al 49% da ChiliSpa.

In nemmeno un anno l’avvicendamento di tre amministratori delegati

Il progetto era aperto alla collaborazione della Rai e di altre istituzioni e Spa, tra cui Tim. La direzione, in nemmeno un anno, ha visto avvicendarsi tre amministratori delegati: prima Giano Biagini, poi Guido Casali e, da ultimo, Andrea Castellari. Emblematici tuttavia i numeri del “flop”. I ricavi sono stati bassissimi: 246 mila euro, tra 141 mila utenti registrati e voucher, a fronte di 5,970 milioni di spese per servizi e godimento beni di terzi. Tutto ha infine portato al Mol negativo per 6,622 milioni e alla perdita di 7,447 milioni nel 2021 con un patrimonio netto di 16,650 milioni.

La piattaforma dava lavoro a 15 persone

I sindacati, nel frattempo, protestano, chiedendo immediate quanto doverose tutele occupazionali. La Slc Cgil vuole l’apertura di un confronto dopo la notizia della liquidazione di Its Art, la piattaforma che dava lavoro a 15 persone. “Con la notizia della messa in liquidazione della piattaforma che – dichiara Riccardo Saccone, segretario nazionale della Slc Cgil – sarebbe dovuta diventare la ‘Netflix della cultura italiana’ si chiude una vicenda sulla quale già a suo tempo avemmo modo di esprimere tutti i nostri dubbi.

In particolare sulla estemporaneità di un progetto che, pur partendo da una esigenza condivisa, appariva da subito più come una operazione avulsa da qualsiasi progettualità complessiva. Del resto parlare di strumenti per veicolare e promuovere la cultura del Paese senza aprire un ragionamento sul ruolo di un’azienda quale la Rai tradiva già la scarsa lungimiranza del progetto. Ora – prosegue – la cosa più urgente è capire cosa sarà delle lavoratrici e dei lavoratori interessati”. Stiamo parlando, inoltre, di una società controllata al 51% da Cassa Depositi e Prestiti.

Salvatore Piro

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