Finisce con il botto il girone di ritorno del Napoli, che chiude le prime 19 partite della stagione con ben 50 punti: anche a Salerno, nel derby campano tanto atteso specialmente da parte granata, i partenopei conquistano una vittoria d’oro.
Vittoria importante perchè in primis consente un ulteriore possibile allungo sul Milan, che dovrà vedersela contro la Lazio, ma soprattutto perchè conferisce altra carica dopo l’esaltante 5-1 contro la Juventus.
E contro una Salernitana a caccia di riscatto, che, si sa, non risparmia mai partite formidabili contro il Napoli, non è certo facile vincere. Ma per questa squadra tutto sembra così semplice. Una squadra che nel girone d’andata si è arresa solamente all’Inter, per poi mettere i piedi in testa a tutti, salvo due pareggi contro Fiorentina e Lecce.
Il Napoli parte subito provando a mettere in difficoltà la Salernitana, che con un 4-5-1 ultra-difensivo si prepara a difendere il risultato per ripartire in contropiede al momento opportuno.
Sin dai primi minuti la Salernitana imposta un catenaccio ben organizzato, in cui gli azzurri difficilmente riescono a penetrare. Il gioco risulta troppo orizzontale, tant’è che le occasioni si contano sulle dita di una mano.
Tanta fluidità, ma poca concretizzazione, insomma: servirebbe uno strappo di un giocatore del calibro di Kvaratskhelia, indubbiamente il grande assente di questo derby causa influenza che già lo aveva tenuto out in Coppa Italia contro la Cremonese.
C’è un gol di Osimhen, che però viene beccato in fuorigioco millimetrico: il risultato resta inchiodato sullo 0-0.
A scollare lo 0 dal tabellino del Napoli è però un’azione imbastita a recupero inoltrato del primo tempo: dopo una fantastica triangolazione fra Anguissa e Mario Rui, il camerunese crossa per Di Lorenzo, che deposita alle spalle di Ochoa con un tiro preciso che bacia la traversa prima di insaccarsi in rete. E’ così che si chiude il primo tempo.
E se il primo tempo finisce con un gol del Napoli, la ripresa inizia alla stessa maniera: agli azzurri bastano due minuti per raddoppiare, con una giocata funambolica di Elmas, il cui tiro si stampa sul palo. Indovina chi c’è sulla respinta? Victor Osimhen. Un nome, una garanzia. Sono 12 gol in Serie A, che, considerando anche le partite di assenza, sono un grandissimo numero.
E’ 2-0 Napoli, che comunque si permette di tenere in mano il pallino del gioco contro una Salernitana spenta che fa molta fatica a trovare una sua connotazione per infastidire gli azzurri. I granata ci provano con qualche timidissimo contropiede, nulla di che.
Le occasioni capitano ancora ai partenopei, che vanno vicini all’archiviazione della partita prima con un colpo di testa di Osimhen e, successivamente, con un sinistro di Mario Rui che si esaurisce di poco a lato.
Salernitana nel complesso mai pericolosa fino al minuto 83, quando Piatek fa beneficio di una grave incomprensione fra Di Lorenzo e Lobotka. Meret però compie un vero e proprio miracolo, toccando la palla quando basta per indirizzarla sul palo. Parata di importanza vitale per il Napoli, ad evitare un “risveglio” dei granata.
Unico squillo pericoloso della Salernitana quello di Piatek: dopo 5 minuti di recupero arriva il triplice fischio. Il Napoli si riscatta dopo l’inaspettata sconfitta contro la Cremonese in Coppa Italia e mette a referto 50 punti in un solo girone d’andata. La capolista se ne va e corre fortissimo.
Giuseppe Garofalo