Per gli inquirenti sono responsabili di aver aggredito e picchiato un ragazzo napoletano, perché si era rifiutato di pagare il pizzo ai parcheggiatori abusivi a Castellammare di Stabia. In manette sono finiti Giovanni Napodano (34 anni, stabiese, imparentato con pregiudicati affiliati al clan D’Alessandro) e Francesco Battaglio (37 anni, anch’egli di Castellammare). L’operazione è stata effettuata dagli agenti di polizia del locale commissariato, agli ordini del primo dirigente Amalia Sorrentino e del vicequestore Manuela Marafioti.
Castellammare, si rifiuta di pagare il pizzo ai parcheggiatori abusivi e viene picchiato selvaggiamente: due arresti
I poliziotti hanno eseguito una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina. Napodano e Battaglio sono accusati di tentata estorsione e di lesioni personali aggravate, commessi in concorso tra loro e con una terza persona non ancora identificata. I fatti risalgono allo scorso settembre, quando (secondo gli inquirenti) un giovane proveniente da Napoli, giunto a Pozzano su una spiaggia libera, aveva parcheggiato il proprio scooter in un’area di sosta libera.
La richiesta di un “caffè” per la sosta dello scooter
Mentre si apprestava a raggiungere la spiaggia, era stato avvicinato da un uomo, il quale aveva preteso il pagamento di un “caffè” quale corrispettivo del parcheggio del motociclo. Al rifiuto del giovane di corrispondere la somma di denaro richiesta, l’uomo gli aveva intimato di spostare lo scooter, intimazione alla quale il giovane aveva opposto un ulteriore rifiuto.
Dopo poco il giovane napoletano era stato raggiunto in spiaggia da altri due uomini, uno dei quali, impugnando una mazza di ferro, lo aveva aggredito, colpendolo più volte alle gambe e al torace, procurandogli delle lesioni, e gli aveva intimato di allontanarsi dal posto e di spostare il suo motoveicolo dal luogo ove era stato parcheggiato.
La ferocia della reazione
Le indagini, espletate dalla polizia a seguito della denuncia della vittima, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due arrestati. A prescindere dalla modestia della somma di denaro oggetto della pretesa estorsiva, il fatto appare di estrema ed intollerabile gravità, avuto riguardo alla enorme sproporzione tra la somma richiesta (un caffè) e la ferocia della reazione posta in essere dagli autori dell ‘aggressione ai danni della vittima.
Secondo gli inquirenti, Napodano e Battaglio hanno palesato “la ferma volontà di imporre a tutti i costi, anche ricorrendo alla violenza, la loro “signoria” in un luogo pubblico, evidentemente soggetto di fatto al loro assoluto controllo”. Un fatto ritenuto molto grave anche dalla Procura di Torre Annunziata. “L’operazione – si legge in una nota – appare significativa – degli sforzi profusi da questa Procura della Repubblica e dalla Polizia di Stato per ripristinare le condizioni di legalità nel comprensorio stabiese, con particolare riferimento al contrasto alle attività illecite esercitate dai “parcheggiatori abusivi”, che da anni imperversano sul litorale stabiese lungo la statale sorrentina”