Guerriglia urbana per il derby Paganese -Casertana. Bus di tifosi rossoblù in fiamme. Tre i feriti – VIDEO –

Basta follie da parte di chi, attraverso il calcio, compie atti di violenza assurda e fine a se stessa. Necessari provvedimenti drastici: niente più calcio per le città che non sanno viverlo

Scontri oggi pomeriggio a Pagani, poco prima della partita del girone G del campionato di Serie D tra Paganese e Casertana. Tafferugli e lanci di petardi e fumogeni hanno trasformato la strada in un campo di battaglia, nel tratto tra via San Domenico e via Leopardi, non lontano dallo stadio “Marcello Torre” sono venute a contatto gruppi di ultras di casa e ospiti.

Un pullman dei tifosi casertani è stato dato alle fiamme ed è stato completamente distrutto. Al momento dell’assalto non c’erano persone a bordo del pullman. Le fiamme hanno anche lievemente danneggiato un palazzo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno spento le fiamme. A seguire ci sono stati problemi di ordine pubblico anche lungo la strada che conduce allo stadio “Torre” con scontri tra tifosi delle opposte fazioni con il volto coperto e con mazze e coltelli. Danneggiate con pietre e oggetti alcune auto in sosta.

Il paggio evitato dall’intervento dei Carabinieri

Presenti sul posto i carabinieri del battaglione Bari, con rinforzi che arrivano anche da Salerno, con il supporto dell’Arma locale che hanno evitato il peggio e diviso le tifoserie. Sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore.

Diversi gli aspetti da chiarire. Come mai sia stato possibile che le due tifoserie siano venute a contatto nonostante i rapporti da sempre difficili tra i sostenitori delle due squadre. A pochi giorni dagli scontri tra tifosi di Roma e Napoli, evidentemente, ancora nessuno ha imparato la lezione. Le immagini di oggi, tra scontri, fuoco e gente terrorizzata sono state le ulteriori istantanee di scene di guerriglia già viste troppe volte.

La paura e l’incoscienza dei teppisti travestiti da tifosi

Tanto spavento ed incredulità. Il calcio è solo la scusa per tanta violenza fine a se stessa. Momenti di terrore per madre e figlia che in quel momento stavano lavorando nel negozio di forniture per parrucchiere. L’esercizio che hanno aperto da poco è stato danneggiato. “Chi ci risarcirà, questo non è calcio“, hanno detto intervistate dalla Tgr Campania. In alcuni video sui social si sentono le voci dei bambini spaventati da quanto stava accadendo. Ma poi si sente anche la voce di un “tifoso”, si fa per dire tifoso, che in dialetto dice “li stavamo aspettando perchè a Caserta ci fecero l’agguato“.

Il bilancio finale degli scontri parla di tre persone finite in ospedale: un carabiniere accoltellato ad una gamba da un “tifoso” della Paganese e due supporter della Casertana. 

Il commento della politica

“L’ennesima vergogna a poche settimane dalla guerriglia fra tifosi del Napoli e quelli della Roma. Purtroppo certa gentaglia proprio non vuol imparare. Arrivare alla violenza per motivi calcistici è da barbari, chiediamo che i responsabili vengano individuati e assicurati alla giustizia. Guai a fargliela cavare con un semplice Daspo, devono andare in galera”, dice Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra in merito agli scontri prima di Paganese-Casertana.

“Quanto accaduto nel pomeriggio di oggi a Pagani, poco prima dell’inizio della partita di calcio tra i padroni di casa e la Casertana – dice invece il parlamentare casertano di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano – é a dir poco assurdo e senza alcuna logica. Dare alle fiamme un pullman e far diventare le strade di una città un campo di battaglia è qualcosa di gravissimo, soprattutto se si pensa che a partecipare alla manifestazione sportiva c’erano intere famiglie con bambini. Non è concepibile il comportamento di uno sparuto gruppo di persone, che con il loro insano modo di agire rischiano di trasformare una giornata di festa e di sport in una vera tragedia. Confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine, affinché facciano chiarezza su quanto accaduto a Pagani e assicurino alla giustizia gli autori di reati così gravi”.

“Le immagini che giungono del bus in fiamme che ospitava i tifosi della casertana nel derby campano del girone G Paganese – Casertana, sono raccapriccianti e lasciano senza parole. Basta follie da parte di chi, attraverso il calcio, compie atti di violenza assurda e fine a se stessa“. Così, in una nota, il deputato casertano Marco Cerreto. “E’ stata sfiorata una strage, le rispettive società avevano fatto appello alla calma, ma evidentemente tutto è caduto nel vuoto – sottolinea – Le Forze dell’Ordine sapevano perfettamente che questa partita era ad alto rischio e spero che al più presto vengano identificati i responsabili del gesto barbaro affinché si prendano seri provvedimenti perché questi tristi episodi, sempre più frequenti ormai, con il calcio e con lo sport non hanno niente a che fare”.

L’unica serio provvedimento: vietare il calcio nelle città teatro di tanta vergogna

La partita, e questo a nostro parere è quasi sicuramente la cosa se possibile ancora più scandalosa, si è svolta regolarmente ed è terminata con la vittoria della Paganese. Ad essere sconfitta nettamente è stata la città di Pagani che grazie ad un manipolo di folli delinquenti che si fanno chiamare “tifosi” hanno portato la loro città sulle pagine di cronaca di tutta Italia. Lo sport non può accettare quanto accaduto, bisogna prendere atto che non ci si può inchinare sempre agli interessi del “dio pallone”. Accertate le responsabilità, altro che 15 punti di recentissima juventina memoria, sarebbero necessari provvedimenti drastici. Niente più calcio per le città che non sanno viverlo.

Gennaro Cirillo

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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".