L’abusivismo edilizio non risparmia nemmeno le proprietà della Chiesa: il Comune di Castellammare di Stabia ha infatti emanato un’ordinanza di demolizione delle opere fuorilegge realizzate all’interno di terreni appartenenti alla parrocchia di San Nicola, situata in località Mezzapietra nella frazione Privati. L’ordinanza è stata notificata al parroco, ma soprattutto agli affittuari dei terreni, che sarebbero in definitiva i veri autori delle opere abusive. Si tratta di terreni dove adesso insistono capannoni, abitazioni, attività produttive in via Schito.
Castellammare, abusive le proprietà della Chiesa a “Mezzapietra”: devono essere demolite
Mentre la parrocchia (che non avrebbe ruoli diretti nelle indagini) si trova a Mezzapietra, nella frazione collinare di Privati. Fatto sta che gli affittuari da anni usufruiscono dei beni della chiesa, in cambio del pagamento di un canone di locazione. Adesso i responsabili degli abusi edilizi avranno 90 giorni di tempo per il ripristino dello stato dei luoghi. In caso contrario, la Chiesa perderà quei terreni che gli furono donati diversi anni fa da un benefattore.
L’operazione del Comune rientra nell’attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio in città, purtroppo sempre più diffuso. In tal senso i commissari prefettizi hanno anche dato l’ok ad un progetto di produttività, su proposta del dirigente dell’ufficio tecnico Mario Oscurato, “al fine di dare impulso all’attività tecnico amministrativa relativa alla definizione delle istanze di condono edilizio giacenti presso l’ufficio tecnico comunale”, nonché di “concludere le istanze su cui pendono procedimenti oggetto di ordini di demolizione disposti dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli”.
Velocizzare la verifica delle istanze di condono
Un percorso mirato a velocizzare la verifica delle istanze di condono, potenziare il controllo del territorio per l’anti-abusivismo e portare a compimento anche gli abbattimenti richiesti dalla Procura sulla scorta di sentenze passate da tempo in giudicato, trasmettendo così un segnale forte sul tema del ripristino della legalità sul territorio.