Una comunità sconvolta per la scomparsa del piccolo Antonio. Boscoreale piange Antonio D’Angelo che ad appena 11 anni si è dovuto arrendere al brutto male che lo aveva colpito e con il quale ha lottato insieme ai suoi genitori, papà Ciro e mamma Stefania Blasio.

I funerali si sono svolti nel santuario della Madonna Liberatrice dei Flagelli dove la comunità si è ritrovata e si è stretta intorno ai familiari, agli amici e ai compagni di scuola.

E proprio dalle insegnanti e dalla scuola una lettera che è stata letta durante la cerimonia che ha dato l’ultimo saluto al piccolo Antonio:

Al nostro piccolo angelo

Così è la vita!…

Imparare a dirsi addio.
Nessuno di noi ha mai imparato a dirsi addio.
Siamo tutti analfabeti di fronte alla morte. Non c’è nessuno che è maestro.
Ogni parola  è inutile, aiuta solo a stringerci un po’ di più, ad abbracciarci.
Ci si chiede :  “PERCHE’??????? e ancora…”PERCHE’…??’..”
Ma ci sono domande a cui non c’è una risposta.
Nella  storia del “Cappellaio matto”, nel libro “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” ,il cappellaio pone ad Alice questa domanda: “Cos’hanno in comune un corvo e uno scrittoio?”.
Quando Alice si arrende, il Cappellaio ammette di non conoscere lui stesso la risposta.  Lewis Carroll, l’autore del libro, scrisse quell’interrogativo con l’intenzione di lasciarlo privo di una soluzione.
Qualsiasi domanda ci facciamo oggi non ha risposta.
Possiamo solo tentare di trovare ciascuno di noi, dentro il nostro cuore, la propria  risposta per come ti abbiamo conosciuto: a casa, a scuola, come compagni, come maestre, come amici.
Tu però una risposta te la sei data: è stata la tua vita. E tocca a noi riconoscerne il valore.
Tu, nonostante tutto, ci hai sempre sorriso e ci hai sempre donato quello che potevi: i tuoi disegni.
E’ come se ci avessi detto: “Forza, io sono qui. Sorrido alla vita, nonostante tutto!”.
Hai trasmesso tanta forza a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti.
Generoso con tutti, pronto a regalare ciò che avevi: che valore avevano quelle  noci e  arance che bisognava accettare perché erano la tua essenza,, il tuo porgersi agli altri con tutta la genuinità e  la  spontaneità  che sempre ti hanno accompagnato!
Grazie piccolo grande Antonio per essere entrato nelle nostre vite….…
grazie per la forza che ci hai trasmesso….
grazie per i tuoi sorrisi!
Ora vola tra gli angeli e proteggi tutti da lassù!
Ciao Antonio.
Grazie.

Antonio era in cura al Santobono Pausillipon. E proprio dall’ospedale napoletano dei bambini è arrivata tramite le pagine social il ricordo di una delle operatrici sanitarie che lo ha ricordato così: “Mi mancherai piccolo mio… mi mancherà la tua fissa di farmi il bagno con una siringa piena d’acqua, i tuoi scherzi telefonici, il tuo viso a volte un po’ imbronciato ma sempre solare… ti voglio bene polpettone mio”.

Poche parole che racconta di quanto Antonio fosse un bambino vivace e solare, attaccato alla vita e felice della sua età spensierata nonostante la grave malattia.

La famiglia e in particolare la mamma Stefania ha invitato tutti a una donazione per la ricerca contro la leucemia, affinchè la medicina possa continuare il suo lavoro per limitare sempre più tragedie inaccettabili come quella che ha colpito tutta la famiglia e la comunità di Boscoreale.

Pasquale Cirillo Jr.

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