“Non è nelle mie facoltà internalizzare i lavoratori che attualmente operano nelle varie società del Parco di Ercolano”. Queste le ultime parole rilasciate ai sindacati dal direttore del sito archeologico vesuviano, Francesco Sirano. La sua è una risposta diretta ai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, oltre che dei Cobas del Lavoro Privato, che lo stesso direttore del Parco ha incontrato in una “calda” riunione dello scorso 27 gennaio svoltasi dopo lo stato di agitazione sindacale “abbracciato” dai lavoratori del Parco, due settimane fa, come durissima forma di protesta.

Parco di Ercolano, è caos lavoratori. Il direttore: “Non è nelle mie facoltà internalizzarli”

A tenere banco è il nuovo bando di gara, pubblicato il 9 gennaio scorso sul sito www.consip.it, che a breve affiderà in concessione integrata i servizi per il pubblico di accoglienza, informazione e orientamento, bookshop e biglietteria. Le società esterne subentranti – secondo Domenico Blasi, rappresentante Usb – non garantirebbero gli attuali livelli “stipendiali e salariali”.

“La procedura in corso – prosegue Domenico Quintavalle, rappresentante Cobas – mette a rischio il futuro lavorativo del personale privato che da più di vent’anni svolge le medesime attività in una situazione di estrema precarietà. La politica di concessione ai privati dei servizi museali rappresenta solo una ghiotta occasione di profitto per qualche imprenditore ‘amico’ e un danno erariale”.

Il caso dei lavoratori di biglietteria, accoglienza, guardaroba e visite guidate

Sono circa una cinquantina – tra Pompei ed Ercolano – i dipendenti della società Opera Laboratori Fiorentini Spa che al momento occupano i servizi di biglietteria, accoglienza, guardaroba e visite guidate. “Comprendo le preoccupazioni che questa nuova gara possa procurare – ha dichiarato ai sindacati il direttore Sirano – questa gara è nata, in primis, da un obbligo di legge. Nel nostro campo si ha la necessità di approcciare in nuovi modi per il sito, accogliere il visitatore, creare” insomma una moderna “esperienza Ercolano”.

La situazione, a detta dei sindacati, però rasenta il dramma occupazionale. E’ per questo motivo che i Cobas, attraverso una nota stampa, fanno sapere di aver indetto “lo stato di agitazione e avviato le procedure per proclamare lo sciopero di tutto il personale esternalizzato operante presso il Parco archeologico di Ercolano per richiedere l’immediata sospensione della procedura per l’affidamento in concessione dei servizi museali integrati a società private”.

Avviate le procedure per proclamare lo sciopero

Gli stessi Cobas – rappresentati durante l’ultimo incontro ufficiale dai delegati Domenico Quintavalle e Francesco Napolitano – ritengono che l’unica soluzione “per garantire l’attuale occupazione presente nel Parco archeologico sia l’avvio di un percorso di stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in appalto presso il parco archeologico ricorrendo all’affidamento diretto dei servizi alla società in house “Ales”.

Il tutto sempre in attesa di un’auspicabile assorbimento negli organici dei Beni Culturali che, al momento, soffrono di una “carenza di personale” quantificata in circa 8mila unità. Importante, al termine dell’ultima riunione svoltasi tra la direzione del Parco e i sindacati, è anche l’opinione espressa dal Rup del nuovo bando: “L’Amministrazione – ha dichiarato il Rup- ribadisce l’impossibilità di procedere con l’internalizzazione”. il caos e lo scontro, insomma, restano del tutto intatti.

Salvatore Piro

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