Richiedono ad un imprenditore edile una “tangente” da 30mila euro per interrompere una fantomatica indagine dell’Antimafia a suo carico: due persone sono state arrestate dalla guardia di finanza a Giugliano in Campania. La truffa è stata messa in atto il 2 febbraio. Le indagini hanno portato all’arresto in flagranza di reato dei due responsabili e al sequestro di denaro contante pari a 27.400 euro.

Truffa dell’indagine Antimafia, “tangente” da 30mila euro: due arresti a Giugliano in Campania

Gli accertamenti effettuati dai militari evidenziano che un affermato architetto è in rapporti commerciali con un imprenditore del commercio di materiali edili. Approfittando del legame fiduciario, gli ha comunica il coinvolgimento in una attività di indagine concernente false fatture. Indagine effettuata dalla Direzione Investigativa Antimafia (Dia). A quel punto l’architetto gli ha prospettato la possibilità di “alleggerire” la propria posizione, con l’intervento di un “comandante della Dia“.

Nell’ambito di successivi incontri è stato richiesto all’imprenditore il pagamento di una tangente di 30mila euro, per indirizzare positivamente i presunti accertamenti in corso. All’atto dello scambio del denaro contante, avvenuto nel parco commerciale “Grande Sud” di Giugliano in Campania, erano appostati numerosi militari della guardia di finanza che, distribuiti nei punti sensibili del centro, osservavano l’intera operazione.

L’intervento dei militari nel parco commerciale

Nel momento in cui si perfezionava la dazione della tangente, i finanzieri sono intervenuti, procedendo al recupero della somma di 27.400 euro e arrestando i due malfattori per il reato di truffa aggravata.

I successivi accertamenti hanno evidenziato che il presunto funzionario della Dia era in realtà un mero impostore, disoccupato e pregiudicato per reati di stupefacenti. E che la complessa indagine prospettata era solo una mera invenzione finalizzata all’ottenimento del denaro, ingenerando nell’imprenditore l’esistenza di un potenziale danno. Sono in corso ulteriori approfondimenti volti all’individuazione di eventuali altre persone coinvolte nella frode.

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