Travolta la Juventus, battuta la Roma, allungata la fuga a +13 punti sull’Inter e +15 su Lazio, Atalanta e Milan. Per il Napoli da domani il girone di ritorno propone un poker di partite senza scontri top diretti: si inizia con la sfida in casa dello Spezia, che di punti in meno ne ha 35, è in lotta per la salvezza ma – avverte il tecnico del Napoli – non va sottovalutato.
Luciano Spalletti infatti guarda solo al Picco, ignorando il derby di Milano, il cui risultato potrebbe dare ai napoletani un ulteriore allungo in classifica. “La partita trappola – spiega il tecnico azzurro parlando della trasferta ligure – esiste se facciamo discorsi che riguardano vittorie facili. Io non rivolgo la mia attenzione al derby di Milano, ma allo Spezia, perché so che a loro interessano i punti salvezza che meritano per la storia del club e della città. Io ci sono stato e so quanto tempo dedicano alla squadra. Sono bravi a palleggiare, in possesso palla hanno calciatori tecnici e veloci, sanno guadagnare terreno rapidamente, hanno preso un attaccante veloce. Noi dobbiamo saper prevenire, fare la partita ma allo stesso tempo essere veloci a correre all’indietro sulle loro verticalizzazioni improvvise”.
Idee chiare di chi ricorda che il Napoli a inizio stagione ha già sofferto contro la squadra ligure, vincendo 1-0 al Maradona con un gol di Raspadori a 10′ dalla fine dopo aver sbattuto a lungo contro la difesa dello Spezia e rischiando anche di subire il gol su uno svarione tra Rui e Meret. Raspadori domani parte in panchina, con Osimhen che ha voglia di allungare ancora in testa alla classifica marcatori in cui è a quota 14, ma l’ex Sassuolo e Simeone sono sempre pronti a entrare per sbloccare i match.
Tutti pronti per la partita a La Spezia, tranne i tifosi, fermati dal Daspo, che a Spalletti mancano non poco: “Il calciatore in campo – spiega – ha un orecchio per le indicazioni degli allenatori e l’altro orecchio sull’incitamento dello stadio e della curva. Se manca è una difficoltà, se avessimo avuto la nostra curva a La Spezia saremmo stati più forti”.
Un silenzio che rende meno bello il calcio per chi come il tecnico azzurro vuole invece vivere l’entusiasmo: “Per questo pensiamo – ha detto – di allenarci prossimamente anche al Maradona, anche per far vedere ai tifosi chi gioca di meno ma merita la stessa attenzione. Io so che abbiamo una rosa di giocatori che si allenano con serietà, basta guardare il mese di gennaio: molti dicevano che saremmo calati, noi sapevamo che le difficoltà si superano con allenamenti fatti bene, con ritmo, che hanno portati i risultati di gennaio”.
La serietà serve a La Spezia, poi con la Cremonese, a Sassuolo ed Empoli. Il ritmo va tenuto: “Solo i risultati sono capaci – dice l’allenatore – di scrivere la storia, per questo bisogna continuare a farli. Ci sono altre cinque squadre nella top sei della classifica che possono cominciare un percorso come il nostro e se rallentiamo ci stanno addosso.
A inizio stagione nessuno pensava che avremmo chiuso a 50 punti il girone d’andata, ma ci sono ancora 54 punti a disposizione, è presto per far accadere le cose”. Bisogna continuare a costruire senza distrarsi, a cominciare da La Spezia.