Le circostanze riferite sono “palesemente false e fuorvianti” e “calpestano la presunzione di non colpevolezza sancita dall’articolo 27 della Costituzione, definendo una mera imputata ‘autrice del terribile omicidio del piccolo figlio‘”. Così, in una nota, gli avvocati Salvatore del Giudice e Michele Coppola, legali di Adalgisa Gamba, la donna accusata di avere ucciso il figlio di due anni e mezzo a Torre del Greco. Così i legali replicano all’onorevole Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che ieri, in un comunicato si era detto perplesso circa la decisione della Corte di Assise di Napoli di disporre una perizia psichiatrica per la signora (“…ci perplime e ci indica come si sia aperta la strada di una possibile seminfermità…”).
“Le perizie a cui la signora Gamba è stata sottoposta in carcere – spiegano gli avvocati – hanno unicamente accertato che le patologie dell’imputata potevano essere curate in carcere, ma non riguardavano assolutamente la sua capacità di intendere e volere“.
I due avvocati ricordano che “non era mai stata disposta una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e di volere dell’imputata” e solo “a seguito della nostra richiesta probatoria, la Corte di Assise di Napoli ha ammesso la perizia psichiatrica e rinviato il processo”.
“Le dichiarazioni dell’on. Antoniozzi ci hanno lasciati senza parole” scrivono nella nota del Giudice e Coppola i quali si dicono perplessi sul fatto che un parlamentare “senza aver letto un singolo atto del procedimento penale, si lasci andare a faziosi e superficiali commenti su questioni processuali estremamente complesse e delicate”.