Nel suo cursus honorum ha sempre svolto incarichi di rilievo, molti dei quali anche nella veste di maggiore della Riserva Selezionata del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito Italiano.
I suoi interessi di ricerca riguardano la valutazione sperimentale delle prestazioni energetiche di impianti frigoriferi a compressione operanti con fluidi a basso impatto ambientale, la valutazione sperimentale dei coefficienti di scambio termico nell’evaporazione e nella condensazione di miscele non azeotrope in impianti a compressione di vapore, la modellistica di evaporatori e condensatori ad aria in presenza di miscele non azeotrope, la valutazione sperimentale delle prestazioni di sistemi di espansione meccanici ed elettronici negli impianti frigoriferi a compressione in presenza di perdite di miscele non azeotrope, lo studio analitico, numerico e sperimentale di transitori veloci in evaporatori ad aria, l’analisi sperimentale di sistemi innovativi per il controllo della potenza frigorifera negli impianti a compressione di vapore e la messa a punto degli opportuni algoritmi, i sistemi frigoriferi ad autocascata per il raggiungimento di temperature molto basse fino a -150°C (progettazione, analisi sperimentale delle prestazioni e definizione della miscela evolvente del tipo HFC), l’analisi sperimentale delle prestazioni di cicli frigoriferi transcritici a compressione di vapore operanti con l’anidride carbonica quale fluido di lavoro, i cicli frigoriferi basati sull’effetto magnetocalorico ed, in generale, la refrigerazione a stato solido, impiego dei materiali a cambiamento di fase (PCM) nel campo della refrigerazione, trasporto refrigerato.
Il maggiore Ciro Aprea, napoletano, ha ricevuto recentemente la croce di bronzo al merito dell’Esercito da parte del ministero della Difesa per aver contribuito ad elevare il lustro e il prestigio dell’Esercito Italiano e delle Forze Armate in campo nazionale ed internazionale.
Infatti, fondamentale è stato il suo supporto durante la campagna vaccinale anti COVID – 19. Nelle vesti di maggiore del corpo degli ingegneri dell’Esercito, è stato direttore tecnico dell’aeroporto di Pratica di Mare nell’ambito del contenimento e contrasto durante l’emergenza pandemica, che, come si legge nella motivazione, «gestiva con rara perizia, indiscussa competenza ed eccezionale spirito di sacrificio tutti gli aspetti relativi alla delicata e critica catena del freddo per la conservazione dei vaccini, contribuendo al successo della campagna vaccinale».
Decisivo è stato il suo contributo durante il COVID lavorando fianco a fianco con il commissario straordinario generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo nella gestione dell’emergenza. E’ stato, infatti, direttore tecnico-operativo dell’HUB nazionale vaccini di Pratica di Mare, con la responsabilità, tra l’altro, del mantenimento della “catena del freddo” dei vaccini.
È stato direttore dell’esecuzione di svariati contratti ed ha progettato, tra l’altro, il sistema di raffreddamento dei condensatori dei gruppi frigoriferi alloggiati all’interno dell’HUB nazionale. Successivamente, è stato inserito nella Unità per il completamento delle campagna vaccinale sempre nella qualità di direttore tecnico-operativo dell’HUB nazionale.
«E’ stato un lavoro molto intenso, ma se oggi ci troviamo in queste condizioni il merito è proprio della campagna vaccinale» spiega il professore universitario campano, a conferma anche dell’importante ruolo svolto proprio da un’Università del Sud durante l’emergenza pandemica. «Neanche una dose di vaccino è andata perduta» aggiunge, fiero, il maggiore Aprea.
Attualmente, è impegnato nei lavori, tra l’altro in fase di ultimazione, per il nuovo deposito nazionale dei vaccini 12 celle a -75°C e 6 celle a +30°C -30°C. «Nella fase di progettazione e costruzione delle nuove celle frigorifere di cui sarà dotato il nuovo deposito nazionale vaccini, dovrò recarmi presso il costruttore per seguire criticamente le fasi di progettazione e costruzione prima della spedizione verso il deposito nazionale dove seguirò tutte le fasi di collaudo per ciascuna cella frigorifera» conclude l’ingegnere Aprea.