Agguato contro un 33enne a Scafati: arrestate due persone per tentato omicidio (VIDEO)

Volevano ucciderlo con tre colpi di pistola calibro 7,65 esplosi all’altezza dell’arteria femorale in pieno giorno, intorno alle 16:30 del 21 gennaio scorso, nel rione popolare Buonarroti di Scafati. Questo il motivo che ha infine portato agli arresti (vedi articolo e video correlati ndr) di due pregiudicati di Scafati, Antonio F., di 25 anni, e Giovanni C., di 44, accusati in concorso di tentato omicidio, detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco. La vittima, L. V., 33enne di Scafati, oggi è fuori pericolo, ma ha da ultimo subito un delicato intervento chirurgico per la rivascolarizzazione della gamba destra. Il giovane è tuttora ricoverato presso l’Ospedale del Mare di Napoli.

Agguato contro un 33enne a Scafati: arrestate due persone per tentato omicidio (VIDEO)

Una ritorsione dopo un precedente litigio di carattere familiare. Questo, pare, il vero movente del folle raid punitivo avvenuto a gennaio scorso sotto l’abitazione della madre del 33enne. E’ quanto ipotizzato dagli inquirenti. A condurre le indagini sono gli agenti del commissariato di polizia di Pompei – diretti dal vicequestore Antonella Palumbo – in collaborazione con gli investigatori della squadra mobile di Napoli. Tuttavia, al momento, non si escluderebbe anche l’ipotesi di una tentata rapina finita nel sangue.

Il retroscena, dubbi sul movente

Dopo la sparatoria, la vittima fu caricata su di uno scooter da suo padre. L’uomo, notando la gravità della situazione, voleva infatti trasportare immediatamente suo figlio presso il più vicino pronto soccorso dell’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia. Mentre i due, il 21 gennaio, stavano percorrendo via Ripuaria, al confine con la città di Pompei, il giovane però sveniva quasi esanime a causa delle diverse ferite riportate nel corso della sparatoria.

Per fortuna, il 33enne era poi aiutato da alcuni passanti e dall’arrivo di un’ambulanza. Quel vero e proprio trambusto era subito notato da una pattuglia del commissariato di polizia di Pompei che stava percorrendo Via Ripuaria proprio in quegli istanti. Da qui, gli ulteriori soccorsi dei poliziotti, i racconti rilasciati dai primi testimoni oculari della scena, l’apertura dell’inchiesta poi chiusa in tempi quasi record Oggi, infatti, l’epilogo: i due pregiudicati di Scafati sono stati trasferiti presso il carcere salernitano di Fuorni.

Salvatore Piro

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