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Auguri Massimo! Il genio comico di San Giorgio a Cremano avrebbe compiuto 70 anni

Il 19 febbraio tutta Napoli e in particolare la gente di San Giorgio a Cremano dovrebbe brindare al compleanno del suo figlio più geniale e solitario del secondo Novecento: Massimo Troisi nasceva quel giorno e adesso avrebbe festeggiato i suoi 70 anni se un “cuore matto” non ce lo avesse portato via nella livida notte del 4 giugno 1994.

Da poche ore aveva concluso le riprese de “il Postino”, suo ultimo film.

In teatro debuttò a 15 anni nel palco parrocchiale con Lello Arena e altri amici per rimpiazzare un attore che non si era presentato. Insieme agli amici del gruppo teatrale “RH-Negativo” (poi ribattezzato “I Saraceni”) Lello Arena ed Enzo Decaro cominciò ad avere i primi veri successi nonostante la parentesi di un viaggio a Houston per sostituire la valvola mitrale.

Il gruppo cambiò ancora nome e nacque “La smorfia”. E’ con questi compagni di viaggio che Troisi sbarcò in televisione nel 1977 con “No stop”. Allo sciogliersi del sodalizio, nel 1981, l’eterno bambino era già una star col suo parlare strascicato, la calzamaglia nera, la follia quasi surrealista dell’improvvisazione.

Scommise su di lui il produttore Mauro Berardi: nel giro di un anno, con la complicità di Anna Pavignano – che divenne la sua compagna – e di Vincenzo Cerami, realizzò il suo primo film, “Ricomincio da tre”. Vennero anche i premi: due David di Donatello, tre Nastri d’argento, due Globi d’oro della stampa estera.

Tra televisione e cinema (apparve come attore in “No grazie, il caffè mi rende nervoso” e diresse il paradossale quanto profetico “Morto Troisi, viva Troisi”) era oramai una star corteggiata e assunto nell’empireo partenopeo a fianco di Eduardo e Totò. Anche così si spiega il suo ritorno dietro la macchina da presa solo nel 1983 con “Scusate il ritardo”. Da allora avrebbe diretto appena 4 film in dieci anni, anche se “Non ci resta che piangere” è firmato insieme a Roberto Benigni e “Il postino” vede Michael Radford accreditato come regista.

Nove le apparizioni da attore (inclusi i suoi film) tra cui meritano menzione soprattutto le tre sotto la guida di Ettore Scola che costruì su di lui un vero gioiello come “Che ora è”, in coppia con Mastroianni, e “Il viaggio di Capitan Fracassa”.

Nelle ultime settimane in tanti hanno ricordato l’indimenticabile intervista con Gianni Minà all’indomani del primo Scudetto conquistato dal Napoli. I tifosi azzurri avevano usato il titolo di un suo film, “Scusate il ritardo” per salutare quella prima vittoria giunta dopo tanti anni di tentativi. E il grande Massimo allora si augurò che presto si potesse usare il titolo di un altro film, il suo primo film: “Ricomincio da tre”. Forse questo è veramente l’anno giusto per festeggiare ed omaggiare così anche quel poeta dal sorriso triste che fu ed è Massimo Troisi.

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