“Posso annunciare di essere ufficialmente il candidato sindaco di Fratelli d’Italia. Ho appena ricevuto la candidatura ufficiale, dopo il mandato esplorativo, dai vertici provinciali del partito. Un orgoglio per me che in FDI ho costruito gli ultimi 10 anni di una carriera politica nella quale sono cresciuto insieme al partito. Non avevo dubbi sulla scelta, perché conosco le motivazioni e gli ideali che da sempre sono sinonimo della buona politica portata avanti da Fratelli d’Italia. In 10 anni siamo diventati il primo partito del Paese e i risultati già si stanno vedendo, nonostante la grave crisi socio-economica”.
Esordisce così Cristoforo Salvati nel comunicato inviato agli organi di stampa, con cui ha comunicato la sua ricandidatura a sindaco di Scafati ancora per Fratelli d’Italia.
Con le dimissioni di tredici consiglieri comunali, era terminata anzitempo, un mese fa, l’amministrazione comunale del sindaco Salvati. Il primo cittadino era in carica dal 12 giugno del 2019. I 13 consiglieri comunali rassegnarono le proprie dimissioni dinanzi a un notaio ad Angri. In quella occasione Salvati dichiarò: “Sono una persona perbene, per questo mi hanno fatto fuori”.
Oggi il neo candidato alla fascia tricolore riparti proprio d quella prima frase: “Nel mio piccolo, a Scafati, ho portato avanti un progetto basato sull’onestà, sulla coerenza, sulla politica di servizio per il cittadino. In queste elezioni non avrò bisogno di fare promesse, perché ho abituato gli scafatesi al lavoro dell’amministrazione, dando per primo l’esempio.
Porterò avanti i progetti degli ultimi 4 anni. Sono partito da zero, con una città da ricostruire sotto tutti gli aspetti, anche quello dell’igiene urbana. Oggi, con orgoglio, vedo tante cose che sono state fatte e con spirito di sacrificio e dedizione sono pronto a farne altre.
In Fratelli d’Italia, ci insegna il Governo nazionale, le porte non sono chiuse. Ma bisogna essere all’altezza di rappresentare il primo partito del Governo che in questi mesi ha dato un’immagine di grande compattezza e sviluppo. Un modello da riportare a Scafati nei prossimi anni. Ho tante cose da completare e tante cose da realizzare, ma con l’aiuto della città sono convinto che stavolta, tutti insieme, possiamo farcela. La buona politica vince sempre sugli interessi personali”.
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Tuttavia, se si chiede una trattativa, bisogna partire con un nome ed era giusto che il sindaco uscente fosse il primo proposto. Ma FdI a Scafati ha una grande classe dirigente se si pensa agli assessori Ugliano, Di Massa e Di Lallo così come al coordinatore cittadino Arpaia. È chiaro che proprio per questo agli alleati diciamo che l’unica cosa su cui non possiamo trattare è che il candidato sindaco deve essere di Fdi”.