Campionato Eccellenza Campania Girone A, 26° giornata. Al Vittorio Papa di Cardito, per l’occasione campo di casa dei bianchi di Torre Annunziata, si affrontano il Savoia 1908 ed il  Napoli United.

Gli spettatori non sono quelli delle grandi occasioni ma la cornice di pubblico è molto appassionata, specie la torcida di casa che sostiene senza sosta i propri colori.

Le compagini hanno urgenza di fare punti, anche se per obiettivi differenti; per restare agganciati al treno dei play off i partenopei, per uscire dalla zona play out i torresi.

Per i padroni di casa siede in panchina mister Urban, causa la squalifica comminata a mister Criscuolo dopo i fatti di Capri. Il tecnico dei torresi opta per il 4-3-2-1 e sceglie inopinatamente il giovane Vivolo per affiancare Balzano al centro della difesa. In avanti, a causa delle assenze nel reparto avanzato, capitan Scarpa agisce da falso nueve assistito da Carnicelli e Samb.

Sul fronte opposto un classico 4-4-2 con il massiccio Renelus punta centrale. Difesa guidata dal giovane ma affidabile Ivan Oliva, classe 2001, che fa reparto con il gigantesco Diakhaby. Solo panchina per Cittadini e Arario, non al meglio.

Dopo una prima fase di studio priva di emozioni il Napoli United si porta in vantaggio. L’arbitro inverte un calcio di punizione nella trequarti difensiva del Savoia dopo un evidentissimo fallo su Strazzullo, assegnandolo agli azzurri invece che al Savoia. Sugli sviluppi dell’azione la palla arriva nell’area piccola, proveniente da corner e il portiere Sorrentino, non ostacolato, si distende goffamente e smanaccia corto proprio con Oliva che è lesto a ribadire in rete di sinistro anticipando Vivolo.

Il Savoia non ci sta e tenta la reazione, i ritmi sono molto bassi, ma la squadra di casa non è capace di imbastire trame ordinate e si affida agli spunti del veloce Carnicelli imbeccato dal centrocampo.

Qualche spelacchiata occasione riesce a metterla assieme, come ad esempio un tiro di Sicuro dal limite dopo una bella progressione di Scarpa sulla sinistra, ma l’esterno tiene il corpo troppo all’indietro e spara altro un assist che avrebbe meritato migliore finalizzazione.

Dal canto suo il Napoli United tiene ottimamente il campo e affonda dalle fasce tenendo in costante apprensione la retroguardia di casa che sbanda paurosamente ed in almeno due occasioni il pipelet dei bianchi si fa trovare prontissimo ad interventi quasi miracolosi su Renelus ed Accietto, l’imprecisione degli avanti fa il resto ed il primo tempo si chiude sullo 0-1.

Dopo le direttive impartite nell’intervallo ti aspetti la reazione rabbiosa del Savoia,  ma invece accade che i bianchi smarriscano anche quel flebile filo di raziocinio che avevano avuto nella prima frazione. Una mezz’ora di nulla assoluto con la panchina torrese del tutto incapace di leggere la gara. Venivano lasciati in campo calciatori in evidente difficoltà, alcuni fisica, altri tecnica mentre il capitano Scarpa, che stava facendo da collante tra centrocampo ed attacco veniva tirato fuori dalla contesa a vantaggio di D’Angolo risultato del tutto inutile allo scopo di scardinare la retroguardia di mister Maradona.

Con la squadra stanca, sfiduciata e peggiorata vieppiù dagli sciagurati cambi, il logico epilogo era il raddoppio del Napoli United che si è puntualmente verificato su gentilissimo cadeau dell’inadeguato Vivolo che di testa ha innescato con un retropassaggio censurabile il coloured Renelus il quale è stato lesto ad approfittarne coronando così una gara da migliore in campo.

Finale con il Savoia chiuso nell’angolo come un pugile suonato ed il Napoli United padrone del campo che solo per imprecisione non rimpinguava il bottino di segnature.

Questa gara ha messo impietosamente in evidenza i limiti tecnici, tattici, fisici e mentali del Savoia.

Il risultato non fa una piega ed è striminzito rispetto a quanto visto in campo. Un osservatore ignaro della situazione l’avrebbe potuta catalogare come una partita di allenamento tra formazioni di differenti categorie.

Quello che lascia perplessi non è la sconfitta, ma il modo in cui è arrivata e, ancora più difficile da comprendere, è la gestione tecnica. Lasciare in panchina elementi come Boussada, Granata (e mettiamoci anche De Cristofaro che è ampiamente utilizzabile come difensore centrale) a vantaggio di Vivolo, un classe 2003 che sinora aveva giocato scampoli di gara senza peraltro entusiasmare, sono sembrati azzardi dalle conseguenze poco piacevoli. A centrocampo Liberti è stato tenuto in panchina a vantaggio di Strazzullo che faticava a correre dalla mezz’ora del primo tempo.

La sperimentazione non dovrebbe avvenire quando la squadra ha già di suo ben poche certezze e quando la classifica reclama ben altre urgenze. In queste situazioni la regola d’oro è restare con i piedi per terra, utilizzare i calciatori più esperti, invece di inserire un ulteriore under non richiesto dal regolamento lanciandolo allo sbaraglio.

Nulla è compromesso perché anche le altre squadre non sono delle lepri, ma urge trovare una quadratura all’interno dell’ambiente perché dall’esterno si percepisce una confusione di ruoli che non giova alla causa savoiarda, tutt’altro!

Salvatore Curcio

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