La Cicera o la Bigia è un gioco fortemente imparentato alla scopa, che nasce ad inizio 1700. Trattasi di una variante che si gioca in provincia di Brescia, dunque i termini tecnici vengono proferiti nel dialetto bresciano.

Il mazzo di carte bresciane è costituito da 52 unità e non da 40 come avviene per il resto dei mazzi italiani. Anche le carte trevigiane possono essere costituite da 52 unità, così come anche le carte trentine.

Pare essere proprio un’abitudine del Nord Italia.

Lo scopo del gioco è quello di raggiungere per primo 51 o più punti. In caso di parità tra le coppie, si rifanno ulteriori giri al fine di arrivare a totalizzare un punteggio valido per vincere.

Si gioca in due, oppure in quattro giocatori suddivisi in coppie. Ognuno deve sedersi al lato opposto a quello del proprio compagno, come avviene per la Scopa normale. Si gioca in senso antiorario, come per moltissimi giochi italiani.

Il primo mazziere viene scelto casualmente, mentre dopo il suo giro, toccherà agli altri a seguire sempre in senso antiorario.

Il mazziere, dopo il taglio del mazzo, indispensabile per un gioco trasparente, distribuisce 12 carte a faccia coperta ai concorrenti, iniziando dal giocatore alla destra del mazziere, e piazza le 4 carte scoperte al centro del tavolo. A questo punto i giocatori possono guardare le carte che hanno ricevuto.

Valore delle carte: le carte da 1 a 10 hanno valore di presa uguale al valore intrinseco della carta, cioè della carta stessa.

Le figure invece non equivalgono ovviamente ad un numero.

  • Se il valore di una carta che si ha è uguale a quello di una carta che si trova sul tavolo, la carta può essere presa.
  • Se il valore della tua carta è uguale al valore di due o più carte presenti sul tavolo può essere presa.

Alla fine del gioco i giocatori della propria coppia mettono assieme le proprie carte. Ci sono 6 punti che ci sono sempre e vengono comunque assegnati, ciascuno all’uno o all’altro giocatore o coppia, indipendentemente dallo svolgimento del gioco, e queste si chiamano “onori”. Gli onori sono le spade, la Mata, il 10 di denari, Fante di coppe.

Gli onori vengono conteggiati tra le carte presenti nel mazzo delle mani vinte nel modo che segue: tutti gli altri punti detti “di gioco” possono essere o non essere assegnati a seconda dello svolgimento del gioco.

Altri punti: è possibile aggiudicarsi più di un punto nella stessa giocata. Per esempio, se il 2, 3 e 4 di denari sono posti sul tavolo e li si prende con il 9 di denari si realizzano 2 punti: 1 per simili e 1 per simili e 1 per quadriglia.

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