Dopo quattro mesi il Napoli torna a sentire la magica musichetta della Champions, la musichetta delle grandi notti, quelle che ti danno i brividi, quelle da condividere con gli amici. Ma stavolta si comincia a fare sul serio, dopo un girone dominato dai partenopei.
Il Napoli torna a sentire sulla sua pelle l’ebbrezza della fase finale, tre anni dopo l’ultima volta, in cui gli azzurri della stagione nera di Ancelotti e Gattuso si fermarono a Barcellona in una Champions estiva.
Contro l’Eintracht Francoforte c’è una ghiotta possibilità di scrivere la storia in una stagione straordinaria cui va obbligatoriamente dato seguito: la gara è sicuramente difficile, ma comunque abbordabile per ciò che si sta vedendo, e gli azzurri, se dovessero passare il turno, conquisterebbero la prima qualificazione della storia ai quarti di finale.
Andata in terra tedesca, ritorno il 15 marzo a Napoli, sold-out dopo 40 minuti dall’inizio della vendita dei biglietti. E anche il settore ospiti domani sarà pienissimo, la voglia di condire un campionato fantastico ad un buon risultato in Europa è tanta.
Alla scoperta dell’Eintracht
Squadra da molti sottovalutata, l’Eintracht Francoforte è in realtà un validissimo avversario che indubbiamente darà filo da torcere al Napoli, forte di una rosa ricca di giovani molto interessanti e talentuosi, in una grande bagarre per un posto fra le prime 4 in campionato.
C’è da ricordare che la compagine tedesca è campionessa in carica dell’Europa League, conquistata giocando un buon calcio: sarà quindi divertente vedere una partita combattuta, contro una squadra che non si rifugia nella sua trequarti campo come spesso e volentieri accade in ogni campo d’Italia contro il Napoli.
Di certo l’attacco del Francoforte cercherà di insidiare la porta di Meret, proprio per questo motivo domani ci sarà bisogno di una massiccia prova da parte della retroguardia partenopea. Ma un punto a favore del Napoli è proprio la propensione offensiva dei padroni di casa.
L’attacco del Napoli, guidato da Kvaratskhelia e Osimhen, è una vera e propria macchina da gol in questo momento inarrestabile. Al minimo spazio lasciato libero gli azzurri non faranno complimenti e senza dubbio si affacceranno frequentemente alla porta difesa da Trapp. E domani trovare spazio libero non sarà molto difficile. Pane per i denti di Osimhen, che avrà modo di sgroppare a caccia di un gol anche in Champions, così come per Kvara.
Occhio al francese Kolo Muani, che al Mondiale ha fatto capire di che pasta è fatto dimostrandosi determinante dei momenti in cui Deschamps gli ha dato fiducia. Attenzione anche a Gotze, giocatore di grande esperienza. A centrocampo riflettori puntati su Kamada, giocatore in grado di abbinare una buona tecnica ad un’illuminante visione di gioco. Unica pecca del centrocampo francofortese è la mancanza di incontristi, il che favorirebbe Lobotka.
Le formazioni
Glasner, che in conferenza stampa ha avvertito il Napoli dimostrando la voglia dei suoi di andare avanti in Champions, si affiderà al suo 3-4-2-1, privo (almeno dal primo minuto) del suo capitano Rode, tegola di non poco conto per i tedeschi.
In porta c’è l’ex PSG Trapp, estremo difensore che ha già una certa confidenza con la Champions League. In difesa la classe di N’Dicka si affianca agli altri due centrali Tuta e Hasebe. Sulle fasce invece Buta e Max. Tantissima qualità in mediana, con il giapponese Kamada e lo svizzero Sow. Sulla trequarti il campione del mondo del 2014 (segnò proprio il gol decisivo) Mario Gotze, insieme al talentuosissimo Lindstrom. Punta Kolo Muani, l’uomo del momento tra le file biancorosse.
Per Spalletti solito 4-3-3 con poche variazioni rispetto alla partita del Mapei Stadium di venerdì sera. Fra i pali Meret, in difesa Di Lorenzo, Kim, Rrahmani e Mario Rui, quest’ultimo insidiato da Olivera, che nelle notti europee ha dato grandi prove di forza. A centrocampo Zielinski torna a fare compagnia ad Anguissa e Lobotka, dopo aver lasciato spazio ad Elmas in quel di Reggio Emilia. Kvaratskhelia e Osimhen non si toccano, anche stavolta Lozano parte favorito su Politano.
Giuseppe Garofalo