NAPOLI carabinieri truffe assicurative

Sono coinvolti anche medici, avvocati e periti nell’inchiesta che questa mattina a Napoli ha portato all’operazione dei carabinieri contro un’associazione per delinquere dedita a truffe assicurative, furti e rapine. I militari della compagnia Napoli Vomero hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip partenopeo su richiesta della Procura. Tre le persone arrestate, due in carcere ed una ai domiciliari. Tutti sono gravemente indiziati di aver organizzato un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di autovetture, rapine e truffe assicurative.

Napoli, truffe assicurative: sgominata associazione. Coinvolti medici, avvocati e periti

L’attività investigativa è scaturita dall’approfondita analisi di alcune denunce di furti e rapine di autovetture, avvenuti anche in danno di pazienti degli ospedali II Policlinico e del Santobono, attuati mediante la tecnica del cosiddetto “finto parcheggiatore”. Successivi approfondimenti hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli odierni destinatari dei provvedimenti e di ulteriori indagati. Il sodalizio era dedito alle truffe in danno di compagnie assicurative e alla commissione di furti e rapine di auto, per poi rivenderne i componenti.

Scattato anche il sequestro preventivo dell’indebito profitto

Quanto alla programmazione diretta a truffare le assicurazioni, è emersa la figura di coordinamento esercitata da uno degli indagati, colpito da misura cautelare e destinatario altresì di un decreto di sequestro preventivo dell’indebito profitto ottenuto per simulare sinistri stradali, coinvolgendo a tale scopo anche professionisti (tra cui medici, avvocati e periti assicurativi). Con riferimento ai delitti predatori, è emerso il ruolo determinante dei due indagati oggi arrestati, coinvolti in plurimi episodi di furto di autovetture, a partire dall’anno 2019.

Ulteriori accertamenti hanno infine consentito di accertare l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte dei componenti della famiglia di uno dei destinatari dei provvedimenti odierni, che, a partire dal 2021, tramite informazioni mendaci e omesse comunicazioni all’Inps, avrebbe percepito la somma di euro 38.627 euro, per la quale è stato disposto decreto di sequestro preventivo, anche “per equivalente”.

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