Castellammare, processo

Comune e associazioni di Castellammare di Stabia si costituiscono parte civile contro il clan D’Alessandro: si è aperto così il processo Tsunami, che vede alla sbarra 29 indagati tra capi e gregari della cosca del rione Scanzano. Nelle scorse ore si è aperto il processo, con la costituzione di parte civile da parte dell’Ente stabiese e delle associazioni Sos Impresa e Fai Antiracket. Presente in aula anche Vincenzo D’Alessandro, imputato ritenuto dagli inquirenti per anni il reggente del clan e attualmente a piede libero.

Castellammare, processo “Tsunami”: Comune e associazioni parte civile contro il clan D’Alessandro

Alla sbarra ci sono, tra gli altri, anche altri esponenti storici dell’organizzazione malavitosa egemone a Castellammare, come Antonio Occidente, Ferdinando Gargiulo e Vincenzo Ingenito, già detenuti per altri reati. Le accuse spaziano dall’associazione di stampo camorristico alle estorsioni. Cancellate alcune intercettazioni, saranno trascritte nelle prossime settimane migliaia di conversazioni telefoniche e ambientali che serviranno a ricostruire l’accusa. La sensazione è che possano esserci novità importanti sugli affari del clan più pericoloso di Castellammare.

Dai rapporti con la politica (grazie alla quale la cosca si assicurava gli appalti) fino al racket e alle estorsioni nel comprensorio stabiese: l’inchiesta Tsunami potrebbe svelare nuovi segreti dei D’Alessandro. L’inizio dell’indagine è datata 2009, quando i carabinieri di Castellammare speravano di decapitare la cosca di Scanzano che in quegli anni aveva esteso il proprio dominio anche all’esterno della città delle acque.

Estorsioni ai commercianti o alle imprese edili

Secondo le accuse, il clan D’Alessandro puntava sulle estorsioni ai commercianti o alle imprese edili, che dovevano pagare il 5% a Scanzano per ogni appalto. E sono loro che potrebbero essere colpiti dopo le rivelazioni di Cavaliere e Belviso, due ex affiliati che conoscevano alla perfezione il funzionamento della cosca. Ma i pentiti potrebbero aver fatto il nome anche di altri presunti affiliati, come per esempio i colletti bianchi che aprivano le porte alla camorra.

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