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Castellammare, ipotesi primarie del centrosinistra bocciata: “Non alimentiamo la confusione”

L’ipotesi primarie spacca il centrosinistra di Castellammare di Stabia. E’ stata infatti bocciata la proposta del consigliere Andrea Di Martino, che aveva chiesto ai partiti e alle civiche della coalizione di far scegliere il candidato sindaco ai cittadini, attraverso una consultazione popolare da svolgersi già il prossimo 28 maggio. Una ipotesi che è stata nettamente bocciata dal Partito Democratico, da Sinistra Italiana e dal Movimento 5 Stelle, secondo i quali “è ancora prematuro scegliere i nomi, quando ancora non abbiamo stilato un programma di sviluppo per la città”.

Castellammare, ipotesi primarie del centrosinistra bocciata: “Non alimentiamo la confusione”

A Castellammare si voterà (salvo imprevisti) nella primavera del 2024, ma i primi nomi per le eventuali leadership cominciano già a circolare. Nel centrosinistra potrebbero avanzare la candidatura a sindaco Nicola Corrado (reduce dalla brillante affermazione al congresso del Pd cittadino, con la vittoria di Elly Schlein a danno dei “casilliani” che, invece, hanno sostenuto Stefano Bonaccini). Ma in campo potrebbe tornare anche Salvatore Vozza, già primo cittadino di Castellammare nonché senatore dei Democratici di Sinistra. Per il momento, tuttavia, la prospettiva delle primarie spacca la coalizione.

“Le primarie per la scelta del candidato sindaco sono una cosa seria”

“Non alimentiamo la confusione – afferma Giuseppe Giordano, segretario cittadino del Pd – Le primarie per la scelta del candidato sindaco sono una cosa seria. Rappresentano lo strumento che parte da un percorso condiviso da partiti ed associazioni sulla base di un sistema valoriale affine e che ha come scopo quello di indicare una leadership con un programma chiaro. Lanciate così, all’improvviso, senza alcun confronto – continua – significa solo continuare ad alimentare confusione e questo modo di fare non fa bene alla città né tanto meno al centrosinistra. Le proposte individuali, anche se condivisibili nel merito, non possono essere prese in considerazione”.

Proposta bocciata anche da Tonino Scala, leader di Sinistra Italiana. “Partire dalle primarie senza aver definito coalizione, perimetro e idea di città – afferma – significherebbe fare un passo più lungo della gamba e commettere un grande errore. Il nome viene dopo. Dobbiamo adesso ricucire uno strappo che ha portato la destra a governare la città”.

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