Domenica gratis nei siti culturali, altro boom di visite per gli Scavi di Pompei. A testimoniare un avvio di marzo da record sono le foto che, in esclusiva, pubblichiamo in pagina. Le immagini mostrano lunghissimo code agli ingressi, file di famiglie con bambini che, già alle prime ore del mattino, sono in coda fuori all’ingresso principale degli Scavi a piazza Immacolata.
Scavi di Pompei, domenica gratis: code interminabili per il sito archeologico
Il 2023, del resto, ha visto aumentare i numeri dei visitatori del Parco Archeologico anche oltre i livelli prepandemia. Più 127% rispetto al 2022 (incassi +162%), un aumento del 6% sul 2019 (incassi rispetto al 2019, +19%), complici anche le aperture speciali volute dal Ministro Sangiuliano come quella del 1 gennaio e le domeniche gratuite.
In salita anche gli afflussi negli altri siti afferenti al Parco, in particolare a Torre Annunziata, dove la villa di Poppea, valorizzata con un nuovo allestimento di statue e reperti provenienti dal complesso noto anche come “villa A”, ha registrato un aumento del 103,26 % (157% nel solo mese di febbraio) rispetto al 2022; ma anche nei siti di Stabiae si è rilevato un aumento del + 50% nei primi mesi dell’anno rispetto al precedente.
“È una premiazione del lavoro continuo di conservazione, manutenzione, accessibilità e valorizzazione”
“Non si tratta di un semplice ‘ritorno’ al pre-Covid. Piuttosto vediamo dinamiche del tutto nuove, con ampi gruppi di pubblico che stentano a tornare, in particolare dall’Estremo Oriente, e altri che sono in crescita, tra cui italiani, europei e nordamericani. – ha commentato il direttore, Gabriel Zuchtriegel – È una premiazione del lavoro continuo di conservazione, manutenzione, accessibilità e valorizzazione, svolto da una squadra eccezionale di professionisti e collaboratori.
La percentuale di case e quartieri fruibili al pubblico oggi a Pompei è la più alta da decenni e con il Consiglio di Amministrazione abbiamo deciso di investire ulteriormente nei servizi di accoglienza, didattica e fruizione per ampliare ancora l’offerta culturale”.
Salvatore Piro