Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Queste le contestazioni mosse dalla procura di Napoli nei confronti di 4 indagati cui sono state notificate ordinanze di custodia cautelare. Uno degli indagati è stato sottoposto al divieto di dimora in Campania, mentre gli altri tre sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sequestrata anche la struttura alberghiera.
Le indagini svolte dai carabinieri di Vairano Scalo hanno avuto inizio a ottobre 2020 e sono terminate a gennaio 2021. Nel corso delle indagini è emerso anche che il “titolare” del centro percepiva il reddito di cittadinanza.
Era frequentato anche dall’ex parroco di Presenzano (Caserta) Gianfranco Roncone, sotto processo per violenza sessuale su minori, per il quale il pm di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto 8 anni e 4 mesi di carcere, il “B&B a luci rosse” del Centro Direzionale di Napoli dove si ‘offriva’ ai clienti prostituzione femminile e maschile.
In una prima tranche di inchiesta, raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti del prelato, per violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione nei confronti di diversi minorenni, condotte per le quali l’indagato è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari ed attualmente, in relazione a tali reati, si trova a giudizio innanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
La frequentazione da parte del parroco del un B&B a Napoli ha diretto le indagini verso la struttura facendo emergere come la stessa fosse gestita dagli odierni indagati, gestori e dipendenti del centro, quale ‘casa di prostituzione’ all’interno della quale gli stessi agevolavano – attraverso annunci online e la messa a disposizione delle camere della struttura – l’attività di prostituzione, appropriandosi di parte dei guadagni ottenuti.
In considerazione dell’intensa attività di prostituzione ricostruita dai carabinieri, è emerso come gli indagati avessero ottenuto nel tempo significativi guadagni.